Ormai tutti festeggiano Halloween che con le sue zucche decorate e le sue tradizioni ha conquistato con gli anni anche l’Italia. Ma non dimentichiamo che la cultura cristiana ha una festa più importante, anzi due ricorrenze. Il 1 novembre è la festa di Ognissanti mentre il 2 novembre è la commemorazione dei defunti. Tantissimi i dolci tipici per questi giorni, con radici ben più antiche rispetto alle nuove tradizioni di Halloween, con varianti diverse da regione a regione. Ecco dunque i dolci tipici di Ognissanti dal Nord al Sud.
Un delizioso dolce a base di amaretti, frutta secca, cannella e noce moscata. Le sue origini sono da far risalire al 1400, oggi il dolce viene spesso arricchito con arancio e cedro candito e accompagnato da un buon calice di vin santo. La caratteristica forma di ossa viene poi resa veritiera da un abbondante strato di zucchero a velo che rende tutto più dolce.
Cosa c’entrano i cavalli? Per rispondere a questa domanda bisogna fare un passo indietro nella storia. La tradizione di questo nome sembra far riferimento al culto greco della dea che accompagnava i morti nell’oltretomba, questa dea era Epona, protettrice dei cavalli. Questi dolci sembrano delle ciambelline, arricchite con uvetta e rum.
Miele, noci, strutto e uvetta: questi i principali ingredienti che compongono questo pane dolce toscano che si trova sulle tavole fino all’Avvento.
Un dolce croccante in base alla regione viene spesso rivisitato. Ad esempio in Sicilia si preparano con cannella e chiodi di garofano, a Parma con pastafrolla arricchita da glassa mentre a Siena con mandorle. Insomma a ogni regione il suo.
Questo dolce è tipico di Roma ma ormai è replicato in tante regioni italiane. Si tratta di biscottini tondi con mandorle, pinoli, albume d’uovo e buccia di limone grattata. Il nome fava deriva alla base che una volta si usava per preparare questi dolci, anche perché le fave sono da sempre legate con il mondo dell’aldilà.
Per questo dolce si usa grano cotto, alimento ricco di simbolismo. Nella cultura ortodossa il grano bollito viene legato a morte e della resurrezione, nell’antica Grecia invece il grano era associato al simbolo di vita grazie alla dea terra Demetra. Il dolce tradizionale non prevede uso di zucchero come dolcificante ma di vin cotto.
Gli ‘nZuddi sono dei particolari biscotti nati grazie a delle Suore Vincenziane a Catania. Sono dei dolcetti a base di mandorle, farine, miele e cannella anche noti come Vincenzi. In tutta la Sicilia invece sono tipici i pupi di zucchero.
Qui si usa preparare un torrone fatto di gianduia, crema di nocciole o caffè che viene servito a fette spesso in una cassa da morto, da cui appunto il nome.
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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