Il pane casareccio (o casereccio) è un tipo di pane che viene prodotto in tutta la Regione Lazio, e che rientra tra i prodotti protetti come PAT (Prodotto agroalimentare tipico) nel succitato territorio.
Il lievito proveniente dalla panificazione precedente viene sciolto in acqua tiepida salata e versato nella farina. Si impasta bene e si lascia fermentare tutta la notte. La mattina successiva si aggiunge altra farina e si impasta bene fino ad ottenere un’amalgama morbida e compatta.
Si lascia in riposo poi dopo breve rimpasto si taglia un pezzo di pasta da conservare per la panificazione successiva e si formano i pezzi a forma oblunga del peso di 500 gr. circa.
Si incide con taglio la parte superiore e si lascia lievitare per 2/3 ore al caldo. Si cuoce nel forno, riscaldato con fuoco di legna o di tipo industriale.
L’area di produzione del pane casareccio si estende in tutto il Lazio, compresa la capitale.
Nel corso del XVI secolo a Roma i due tipi principali di pane erano: il pane a decina, per indicare il pane raffinato, in serie di dieci pezzi contigui, e il pane a baiocco, per indicare quello acquistato dal popolino.
Le categorie dei fornai erano due, quelli da stufa che preparavano pagnottelle e pagnotte e quelli detti “casareccianti” che sfornavano solo pagnotte di pane casareccio.
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