D’Annunzio lo assaggiò per primo e gli dedicò un sonetto: il parrozzo, il dolce pane rustico d’Abruzzo

Marianna Di Pilla  | 26 Mar 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti
Parrozzo abruzzese, foto @Walter Cicchetti/Shutterstock.com - solo uso editoriale

Il parrozzo abruzzese (anche detto panrozzo) è un dolce tradizionale dell’Abruzzo e in particolare della provincia di Pescara. A livello regionale è riconosciuto come Prodotto agroalimentare tradizionale (PAT).

Cenni storici e curiosità

Nonostante la sua celebre fama non ha una storia particolarmente antica, poiché risale agli anni Venti del Novecento.  Luigi D’Amico, pasticcere pescarese, decise nel 1920 di dare vita a un dolce ispirato al pane rozzo, una pagnotta di granturco che i contadini abruzzesi erano soliti consumare durante la giornata lavorativa.

In una regione fortemente agricola, peraltro nel difficile periodo del primo dopoguerra, si rendeva necessario razionalizzare il consumo di viveri. Fu per questo motivo che nacque il parrozzo, che doveva durare quanto più possibile riducendo gli sprechi di cibo.

Dalla forma semisferica, simile a una calotta, il pane ispirò D’Amico nella realizzazione del dolce. Questo aveva pochi ma semplici ingredienti: cioccolato (per la copertura), farina, burro, mandorle e uova.

Il risultato, ancora oggi, è un dolce gustoso, alto e morbido al suo interno, decisamente friabile e adatto a essere consumato sia dopo i pasti che come base per una ricca colazione.

D’Amico e D’Annunzio, amici d’Abruzzo

Parrozzo abruzzese
Parrozzo abruzzese (Foto di Freegiampi in licenza CC BY-SA 2.5)

D’Amico era amico d’infanzia di Gabriele D’Annunzio, poeta tra i maggiori della letteratura e della lirica italiana.

Fu proprio in nome dell’amicizia di lunga data che li legava che D’Annunzio ebbe l’onore di essere il primo ad assaggiare la creazione del pasticcere.

Il primo assaggio dovette essere una vera folgorazione se il poeta gli dedicò il sonetto Canzone del parrozzo.

Ricetta del parrozzo abruzzese

Ingredienti

  • Cioccolato 150 g
  • Zucchero semolato 125 g
  • Burro 80 g
  • Mandorle 60 g
  • Fecola 55 g
  • Farina bianca 55 g
  • 2 mandorle amare
  • 5 uova

Preparazione del parrozzo abruzzese

Scottare tutte le mandorle in acqua già bollente, in modo da poter rimuovere più facilmente la buccia. Una volta raffreddate e pelate metterle in un mortaio, unire due cucchiaiate di zucchero semolato e pestarle riducendole in polvere. Si otterrà una sorta di mescola che servirà come base per il parrozzo abruzzese.

Sciogliere il burro in un tegamino, avendo accortezza di tenerne da parte un poco per imburrare la tortiera. Versare in una terrina i tuorli e lo zucchero in rimanenza, poi sbatterli a lungo (preferibilmente a mano, ma si può usare anche uno sbattitore elettrico) sino ad averli ben montati e soffici.

A questo punto unire la polvere di mandorle, la farina e la fecola (passandoli in un setaccio per evitare che si formino grumi) e impastare progressivamente; per ultimo aggiungere il burro sciolto e freddo.

Montare gli albumi in neve ben soda e aggiungerli delicatamente al composto, evitando che si smontino. Versarlo poi in una tortiera imburrata e mettere lo stampo in forno preriscaldato a 180 gradi. Lasciare , lasciando cuocere il parrozzo abruzzese per circa 40 minuti. A cottura ultimata levarlo dalla tortiera e lasciarlo raffreddare.

Tagliuzzare intanto il cioccolato di copertura e farlo sciogliere su fuoco bassissimo; appena pronto versarlo sulla torta, disposta su una gratella e con una spatola stenderlo formando uno strato sottile, poi sistemarla su un piatto.

Parrozzo abruzzese, foto copertina @Walter Cicchetti/Shutterstock.com – solo uso editoriale

Marianna Di Pilla
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