In Italia ci sono borghi sconosciuti che meritano di essere visitati, perdersi tra le loro strade, inebriarsi con il profumo dei prodotti tipici che invadono le vie del centro e soprattutto meravigliarsi davanti ai loro monumenti. In Abruzzo, arroccato a oltre 1.000 metri di quota nel Parco Regionale Sirente-Velino con uno sguardo sulla Marsica, si nasconde Aielli, un piccolo gioiello dell’Appennino abruzzese, che si è trasformato in un museo a cielo aperto. Questo borgo ha una storia centenaria e sa bene cosa significhi cadere, ma sa anche molto bene che dopo ogni caduta è necessario alzarsi. Proprio per questo motivo, ha deciso di reinventarsi e di trasformare le mura dei palazzi in tele sui quali imprimere delle vere e proprie opere d’arte.
[Foto account Instagram del Borgo universo /@borgouniverso]
Aielli ha vissuto sulla sua pelle i capricci della storia e della natura. Un borgo nato in epoca pre-romanica, ma è stato il medioevo ha dargli la fisionomia che oggi conosciamo. Alcuni eventi catastrofici hanno condotto, quasi alla rovina questa cittadina. Il devastante terremoto del 1915, il prosciugamento del lago del Fucino e la fuga degli abitanti verso la nuova zona Aielli Stazione ne segnarono il declino. La cittadina sembrava destinata a svanire, ma ha saputo scrivere un finale diverso, grazie all’arte. Oggi i suoi muri parlano di cultura e raccontano storie. La prima innovazione è stata la Torre delle Stelle, ovvero trasformare l’antica torre medievale nell’osservatorio astronomico più alto del centro Italia. La svolta, però, è stata dare il via al progetto “Borgo Universo”, festival di street art e astronomia. Ogni anno vengono invitati artisti affinché realizzino, sulle mura delle case del borgo, opere che intreccino scienza, storia e poesia. Oggi, passeggiando per le strade di Aielli è come girare all’interno di un museo, in ogni angolo può esserci nascosta un’opera d’arte. Ogni murales è una storia da scoprire. Si passeggia tra immagini che rimandano all’universo, alla natura locale con l’immancabile l’orso marsicano. Ci sono anche numerosi richiami letterari come il “Muro di Fontamara”, una parete su cui è possibile leggere il testo del romanzo di Ignazio Silone, ispirato proprio dai paesini marsicani.
Nella lunga passeggiata per il paese ci deve anche essere spazio per il cibo. I paesini abruzzesi hanno una lunga tradizione enogastronomica. Se si gira per le viuzze di questo borgo non si possono non assaggiare i tipici arrosticini di pecora, legati alla tradizione pastorale del territorio, e, nei mesi più freddi, la polenta. Di sicuro sono da provare i dolci tipici come le ferratelle, croccanti e lievemente profumate d’anice, un dolce semplice, ma capace di racchiudere il calore della famiglia. I bocconotti, invece, sono piccoli scrigni di gusto che racchiudono un cuore morbido di marmellata o cioccolato. Questi territori donano anche vini molto buoni come il Montepulciano d’Abruzzo, il Trebbiano e il Cerasuolo. Non vanno dimenticati i liquori tipici della zona: l’amaro alla genziana e la ratafia, nella quale si uniscono amarene e vino rosso.
[Foto copertina account Instagram del Borgo universo /@borgouniverso]
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