Pastinaca di Capitignano e cipolla di Bagno: nuovi presìdi Slow Food d’Abruzzo

Claudia Rapparelli  | 28 Nov 2023
Pastinaca di Capitignano e cipolla di Bagno le nuove stelle dei presìdi Slow Food

L’Abruzzo, regione con una ricca tradizione culinaria, ha recentemente ampliato il suo patrimonio gastronomico nell’ambito di Slow Food, raggiungendo un totale di 20 presidi. Questo traguardo è stato raggiunto grazie all’aggiunta di due nuovi presidi che celebrano prodotti tipici del territorio: la pastinaca di Capitignano e la cipolla di Bagno. Questi nuovi ingressi non sono solo un riconoscimento dell’unicità e della qualità dei prodotti locali, ma rappresentano anche un importante passo avanti nella conservazione della biodiversità e delle tecniche di coltivazione tradizionali. La pastinaca di Capitignano, con le sue peculiari caratteristiche organolettiche, e la cipolla di Bagno, rinomata per il suo sapore distintivo, sono esempi emblematici di come la cultura culinaria abruzzese sia profondamente radicata nel rispetto della terra e nella valorizzazione delle sue risorse. Con questi nuovi presidi, Slow Food conferma il suo impegno nella tutela e promozione delle eccellenze enogastronomiche regionali, contribuendo attivamente alla salvaguardia di un patrimonio che è allo stesso tempo storico, culturale e ambientale.

1 La pastinaca di Capitignano: tesoro bianco d’Abruzzo

La pastinaca di Capitignano, recentemente riconosciuta come presidio Slow Food, è un ortaggio dalle qualità straordinarie che arricchisce la biodiversità agricola dell’Abruzzo. Simile nell’aspetto alla carota, si distingue per il suo caratteristico colore bianco e per il sapore dolce e delicato, che la rende un ingrediente prediletto nelle preparazioni natalizie. La sua coltivazione richiede attenzioni particolari: predilige un terreno ben drenato e povero di sassi, e non tollera le gelate, motivo per cui viene seminata in primavera. Un aspetto peculiare della pastinaca di Capitignano è la sua conservazione; dopo il raccolto, viene custodita in cassette riempite di sabbia umida, preferibilmente proveniente dal fiume, un metodo tradizionale che ne mantiene intatte le qualità organolettiche. Questo ortaggio non è solo un simbolo della cultura culinaria abruzzese, ma anche un esempio di come pratiche agricole sostenibili e attente possano preservare e valorizzare prodotti unici, contribuendo alla salvaguardia della biodiversità e delle tradizioni locali.

2 La cipolla di Bagno: gioiello agricolo dall’aroma intenso

cipolla di bagno

La cipolla di Bagno, un altro dei nuovi presidi Slow Food dell’Abruzzo, è un ortaggio che si distingue non solo per le sue caratteristiche fisiche ma anche per le peculiari tecniche di coltivazione. Questa varietà, con la sua forma più schiacciata, polpa bianca e odore intensamente pungente, si inserisce nella tradizione agricola della regione come un prodotto di spiccata personalità. Il processo di coltivazione inizia con la preparazione del terreno in autunno, e la cipolla viene piantata in modo che cresca metà interrata e metà esposta all’aria, una pratica che contribuisce al suo sviluppo unico. La raccolta avviene a fine estate, momento in cui le cipolle raggiungono la maturazione ottimale. In cucina, la cipolla di Bagno si fa apprezzare per la sua versatilità: consumata fresca, offre un sapore deciso e marcato, mentre nelle conservazioni sotto forma di confetture o preparazioni in agrodolce, rivela sfumature di gusto sorprendenti. Questa cipolla non è solo un ingrediente prezioso per la gastronomia locale, ma anche un simbolo di come la tradizione agricola possa coniugarsi con l’innovazione, dando vita a prodotti di qualità eccezionale.

 

Claudia Rapparelli
Claudia Rapparelli


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