Patata di Rotzo

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019

Territorio interessato alla produzione: Rotzo (VI)

La storia: La patata di Rotzo ha un’antica tradizione agricola, data dal fatto che il tubero ha trovato nei prati, boschi e nel clima della zona un contesto ambientale ideale per esaltare le sue qualità organolettiche. La prima testimonianza documentale che attesta della coltivazione del tubero nella zona di Rotzo risale alla fine del 1700, nel volume “Memorie storiche dei Sette Comuni Vicentini” scritto dall’abate Agostino Dal Pozzo ed edito dal Comune di Rotzo nel 1820. L’antica varietà non è più coltivata, ma la produzione odierna è ancora molto apprezzata. La proverbiale bontà di queste patate di montagna deriva da un concorso di elementi ambientali: suolo di struttura ideale; inverni rigidi che neutralizzano molte malattie; estati fresche e asciutte, che favoriscono al meglio la fruttificazione. La maggiore concentrazione di amidi che ne deriva contribuisce a dare al prodotto qualità uniche e inconfondibili. In ottobre di ogni anno, si svolge la tradizionale Festa della Patata, occasione per poter assaggiare molti piatti tipici a base di patate.

Descrizione del prodotto: Le varietà coltivate sono: la Bintje, la Desirèe, la Spunta, la Monalisa, l’Alba che sono tutte patate a pasta bianca o giallo-chiara e buccia bianca o rossa. Le patate di questa zona si distinguono per un’alta presenza di sostanza secca che ne consente una maggiore conservabilità (soprattutto la Desirèe) e vengono commercializzati direttamente dai produttori in sacchetti di diverso peso (da 5 a 50 kg.)

Processo di produzione: La patata viene coltivata in terreni di montagna, ad una altezza variabile da 700 a 1.000 metri. Il seme per la riproduzione viene acquistato o riprodotto direttamente in azienda. La concimazione si attua con letame bovino o con sovescio di prato di leguminose, integrata da piccole quantità di concimi minerali. I trattamenti fitosanitari, quando vengono fatti, sono ridotti al controllo della peronospora; dorifora e afidi vengono trattati una o due volte all’anno e solo in annate particolari. Le lavorazioni e la raccolta, che avviene in ottobre, sono manuali o meccaniche. La conservazione del prodotto avviene in cantine adatte (fresche e buie). Il confezionamento e la pesatura sono eseguite manualmente. L’ammasso delle patate viene effettuato in cantine o locali aziendali, spesso interrati, adatti alla conservazione del prodotto, opportunamente oscurati, aerati o chiusi al fini del mantenimento della temperatura ideale di conservazione.

Reperibilità: Prodotto di nicchia, coltivato da poche piccole aziende, le patate di Rotzo si possono trovare durante la festa della patata o presso i rivenditori della zona, nei mesi autunnali.

Usi: Il tradizionale piatto locale preparato con le patate di Rotzo è la “polenta considera”, che è una polenta di mais bianco a cui vanno aggiunte le patate lessate, farcita di burro e un pizzico di cannella, da accompagnare al formaggio mezzano e alla sopressa.

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