Viene dalla Calabria ed è il vero piatto della felicità. È buono come se fosse fritto, ma non lo è

Il caratteristico aggettivo mpacchiuse significa letteralmente appiccicate, perché la tipologia di preparazione delle patate ‘mpacchiuse e di cottura dà loro un caratteristico aspetto. Si presentano infatti tutte attaccate tra loro e ricoperte da una appetitosa doratura.

Ma qual è la ricetta tipica della patate ‘mpacchiuse calabresi?

Patate ‘mpacchiuse, ricetta

Ricetta delle patate ‘mpcchiuse

Ingredienti

• 1 kg di patate a pasta gialla
• 8 cucchiai olio extra vergine d’oliva
• 2 spicchi d’aglio
• Sale

Preparazione

• Per prima cosa sbucciate le patate, lavatele, asciugatele e tagliatele a fettine sottili sottili.
• Prendete ora una padella dove farete saltare le patate con l’olio e l’aglio. Andate avanti con la cottura per dieci minuti, a fiamma media naturalmente per evitare che si bruciacchino in alcune parti.
• Verso la fine della cottura, aumentate la fiamma per dare doratura e croccantezza. Finalmente le vostre patate sono pronte da impiattare e da gustare.
• Servitele ben calde per evitare che perdano la parte “da crocchiare” che conquista tutti.

Quali patate usare per fare le patate ‘mpacchiuse

Patata della Sila, prodotto tipico calabrese

Dal momento che si tratta di un piatto tipico della Calabria, il consiglio è quello di utilizzare delle ottime patate locali.

La patata della Sila IGP possiede grandi proprietà nutritive: è ricca di amidi buoni, fibre, vitamine, e importanti composti fitochimici come i carotenoidi e i polifenoli. Contiene anche triptofano, ovvero un aminoacido essenziale che contribuisce al processo di produzione della serotonina, il cosiddetto “ormone della felicità”, famoso per gli effetti che ha sul benessere fisico e mentale. Una regolare assunzione di alimenti contenenti triptofano aiuta a migliorare l’umore, a regalare sogni più profondi e sereni e a tollerare in maniera più sopportabile il dolore fisico.

Le patate in Calabria hanno del resto anche una storia lunga e interessante. Arrivano attorno al 600′, e i primi ad adoperarle furono i Carmelitani Scalzi. I calabresi non si fecero sfuggire questo prodotto sostanzioso e saporito. Ne sperimentarono subito la resistenza sulle alture del Gran bosco d’Italia, la Sila appunto.

Le coltivazioni avviate in quegli anni si sono protratte ed estese fino ad oggi, e la patata della Sila è diventato un prodotto tipico e caratterizzante.