Patora o Zuppa del ringraziamento

PaesidelGusto  | 21 Mar 2019

1 Ingredienti

Per la zuppa:
200 gr di fagioli borlotti secchi, tenuti una notte a bagno
½ cipolla
1 patata di media grossezza
1 costa di sedano
1 carota
2/3 litro di acqua circa
2 rametti di rosmarino
2 spicchi di aglio
40 gr di olio extra vergine di oliva

Per la finitura:
50 gr di fagioli dell’occhio ammollati una notte
50 gr di granoturco fresco
50 gr di orzo
100 gr di lardo tagliato a dadini
100 gr di pane di mais tagliato a cubetti (eliminare la crosta)
1 pomodoro fresco spellato spellato e tagliato a dadini
qualche foglia di basilico fresco
20 gr di olio extra vergine di oliva

2 Preparazione

Pulire e tagliare a pezzetti il sedano, la carota, la cipolla e la patate, riunirle assieme ai fagioli in un pentola capace e coprire con l’acqua.
Cuocere a recipiente coperto e a fuoco medio per circa un’ora e mezza.
Regolare alla fine della cottura con sale e pepe.
Passare il tutto al passaverdura e tenere da parte.
In un tegamino soffriggere il rosmarino e l’aglio nell’olio, quindi filtrarlo e aggiungerlo al passato di fagioli.
Bollire a parte i fagioli dell’occhio, l’orzo, i dadini di patate ed il granoturco.
Salare i dadini di lardo e rosolarli bene in una padellina, eliminare il grasso ed asciugarli bene con della carta assorbente da cucina.
Tostare i cubetti di pane.
Sminuzzare le foglie di basilico e coprirle con un cucchiaio di olio di oliva (20 gr circa).
Saltare in una padella con un po’ d’olio l’orzo, il mais, i fagioli dell’occhio, la dadolata di pomodoro e quella di patate, il basilico.
Versare nei piatti la crema di fagioli, porvi al centro circa due cucchiaiate di legumi saltati in padella, aggiungervi sopra qualche dadino di lardo già tostato e punteggiare la crema con i cubetti di pane mais.

3 Note

Si può pensare che questa zuppa rappresenti un ringraziamento per il buon raccolto.
In essa vengono infatti riuniti tutti i prodotti agricoli del tardo autunno, dell’orto e dei campi.
Da notare la presenza delle erbe aromatiche (rosmarino, basilico, aglio e sedano), sempre presenti nell’orto veneto anche per le virtù medicinali.
La tradizione è ancora viva in particolare nella zona dell’Alpago

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