Pecora alpagota

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

Territorio interessato alla produzione: Alpago: Comunità Montana dell’Alpago.

La storia: Il volume di Emilio Pastore Le razze ovine autoctone del Veneto offre molte indicazioni sull’allevamento di questi animali nella nostra regione. Scrive Pastore: “La parte sud orientale della Provincia di Belluno è denominata Alpago. In questa conca, che costituisce un’unità geografica ben definita gravitante verso la Val Belluna, ma ben distinta da essa, la zootecnia ha avuto fino alla prima metà del secolo scorso un ruolo importante nell’economia di molte famiglie; […]. L’importanza dell’allevamento ovino, in particolare, è testimoniata dalla presenza di una pecora nello stemma di uno dei cinque comuni dell’Alpago, quelli di Chies. […] Il legame locale con l’allevamento del bestiame è testimoniato dai numerosi insediamenti pastorali, fioriti nei secoli scorsi nella fascia tra i 1000 e i 1600 metri; si tratta delle così dette “malghe”. […] L’allevamento ovino in Alpago è sempre stato di secondaria importanza rispetto a quello bovino, ciò nonostante esso ha avuto un ruolo non trascurabile nell’economia rurale: quasi ogni famiglia era proprietaria di alcuni capi (da 2 a 7 in media) che consentivano di soddisfare alcune necessità primarie, dall’alimentazione all’abbigliamento. […] Rispetto al passato le modalità di allevamento non sono di molto cambiate. […] Le pecore che da secoli pascolano in Alpago appartengono ad una popolazione autoctona, che proprio da tale luogo prende il nome essendo della Alpagota.”

Descrizione del prodotto: La pecora alpagota è di taglia medio-piccola ed è caratterizzata dalla testa acorne con profilo leggermente montonino e dalla presenza di una fitta maculatura di colore marrone, nero e raramente rossiccio. Il prodotto tipico è l’agnello e viene venduto e macellato al peso vivo di 15-20 kg. Le carcasse degli agnelli macellati vengono vendute intere o come mezzene nel caso di agnelli leggeri, o a pezzi nel caso di agnelli pesanti. Le carcasse di animali a fine carriera produttiva, invece, sono utilizzate per fare insaccati.

Processo di produzione: Questa razza di pecore è allevata al pascolo o con foraggi secchi provenienti da prati stabili montani di varia composizione floristica. La tipicità della razza e il tipo di alimentazione influiscono sulla qualità della carne che è particolarmente ricercata. Nei piccoli allevamenti la produzione viene destinata al consumo familiare ed è consentita la macellazione aziendale per consumo familiare fino ad un massimo di 10 capi. Gli allevamenti di dimensioni consistenti, invece, vendono sul mercato locale l’intera produzione. Gli agnelli vengono uccisi una volta raggiunti i 5-6 mesi di vita e le carcasse vengono frollate per 10-15 giorni in cella frigo a temperatura di +1° C, successivamente vengono tagliate dividendo la carcassa in due mezzene o in vari pezzi e quindi immesse nel commercio.

Reperibilità: Il prodotto è reperibile in alcune macellerie o preparato nei ristoranti della zona.

Usi: La carne è utilizzata in vari modi in particolare per la preparazione: dell’agnello al forno (rappresenta la cottura maggiormente in uso nella zona); del cosciotto di agnello al forno (con cottura rosa che esalta la sapidità e delicatezza delle carni), del carré di agnello in cottura rosa, dell’agnello allo spiedo.

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