Pepatelli

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Ingredienti

Ingredienti per 4 persone:
400 g di farina,
400 g di miele,
100 g di mandorle già pelate,
1 arancia,
1 cucchiaio di burro,
pepe

Preparazione

Tritate molto finemente le mandorle; Lavate accuratamente l’arancia e grattugiate la scorza ben lavata, facendo attenzione a non coinvolgere la pellicina interna bianca. Passate la farina a setaccio fine.
Fate scaldare il miele fuoco dolce mescolando continuamente; non appena inizierà a prendere bollore, incorporate le mandorle tritate e la scorza di arancia.
Aggiungete anche la farina setacciata e un’abbondate manciata di pepe, quindi mescolate con cura l’impasto e toglietelo dal fuoco.
Versatelo in una teglia e livellatelo ad uno spessore di circa 3-4 cm.
Lasciate raffreddare completamente l’impasto e tagliatelo a rettangoli.
Ungete con il cucchiaio di burro una placca da forno a 160°C. Servite i pepatelli i tavola freddi.

Note

Grado di difficoltà: Facile
Tempi di preparazione: fino a 30 minuti
Tempi di cottura: fino a 30 minuti

Pepatelli

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Area di produzione
Tipici della provincia di Teramo ed in modo particolare delle zone montane e pedemontane dell’entroterra

 

Descrizione
I pepatelli sono piccoli biscotti piatti dello spessore di circa mezzo centimetro, di colore giallo-grigio, duro ed elastico alla masticazione, preparati con farina intera, miele, mandorle e pepe macinato.

 

Preparazione
Il procedimento prevede che in una padella venga sciolto il miele, cui si aggiungono le mandorle (con la buccia) leggermente tostate.
A parte viene preparata la fontana di farina al centro della quale si versano il miele e le mandorle, le bucce di arancia a quadretti, il pepe e l’olio. A questo punto si inizia a impastare, prima con un cucchiaio di legno poi con le mani. Quando l’impasto è ben amalgamato si fanno dei rotoli larghi 5-6 cm, che vengono appena schiacciati e infornati a 175-180°C fino a quando non abbiano assunto una doratura omogenea e consistente. Appena sfornati, i rotoli vanno subito tagliati a fettine sottili e se tenuti in barattoli ben chiusi, in modo da non far perdere umidità ai biscotti, si conservano morbidi.

 

Cenni storici e curiosità
La loro ricetta e la loro tradizione si ricollegano con evidenza al medievale “pan pepato”, così tipico delle regioni dell’Appennino centrale, di cui rappresentano una delle innumerevoli varianti locali. La metodi-ca tradizionale di lavorazione è in uso da più di 25 anni, ed è infatti attestata da Rino Faranda in Gastronomia Teramana (Ed. Tercas, Teramo 1978).

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