Percorsi degustazione vini in Piemonte, idee originali

Fabrizio Capecelatro  | 26 Gen 2022  | Tempo di lettura: 4 minuti

Le vacanze enogastronomiche sono una branca del turismo in forte espansione, amate e apprezzate da numerosi villeggianti per la possibilità di unire luoghi fantastici a degustazioni di cibi tipici e saporiti. Oppure di buoni vini.

Quest’ultimo caso è quello che vogliamo approfondire oggi, trasmettendo alcuni consigli a chi sia curioso di esplorare il Piemonte, unendo magari al tour la degustazione di qualche etichetta locale.

Alba e il tour di degustazione vino nelle Langhe

I tour vitivinicoli sono particolarmente popolari in Italia e la regione Piemonte, grazie alle buone etichette che può esprimere, è tra le capofila in questo tipo di turismo. Uno dei più noti tra le varie possibilità di tour si questo tipo, che stiamo per vedere, è quello delle Langhe, con partenza dalla città di Alba.

Le Langhe sono il tempio dei più pregiati vini piemontesi: Barolo, Barbaresco, Barbera, Moscato, Favorita e Arneis; tutti sono indigeni nella zona, che è il luogo di origine dell’uva Nebbiolo, utilizzata sia per produrre il Barolo che il Barbaresco. Le degustazioni dei vini nelle Langhe hanno il pregio di poter soddisfare tutti: tanto gli intenditori quanto gli amanti di questi vini, tanto i buongustai quanto i semplici curiosi.

Un’idea originale: il Roero e le sue tipicità

Il paesaggio vitivinicolo delle Langhe-Roero e del Monferrato è un patrimonio dell’umanità riconosciuto; qui è possibile sia seguire itinerari turistico-enologici ben tracciati che rivolgersi a agenzie locali capaci di proporre destinazioni alternative, più lontane dai tracciati turistici.

All’infuori dei celeberrimi vini Barolo e Barbaresco, l’uva Nebbiolo è anche la base di un vino meno noto dei due citati ma non per questo trascurabile: il Roero DOCG. Per degustarlo esistono itinerari meno battuti in grado di condurre il visitatore alla scoperta di alcune cantine produttrici di questo e altri vitigni meno celebri ma assolutamente caratteristici. La realtà del Roero è meno educata, più selvaggia di quella delle Langhe, perché meno concentrata sull’attirare l’attenzione del turista. Ciò significa che si presenta come più genuina e meno artificiosa.

Il Roero offre un panorama a perdita d’occhio di colline disseminate di viti, alberi da frutto e boschi all’interno dei quali sono stati tracciati percorsi e sentieri dedicati a ciclisti e camminatori. Per chiunque voglia abbinare al buon vino dei piatti tipici locali, non faticherà a trovare ristorantini e osterie che offrono prodotti a chilometri zero, ottimo completamento di un tour nelle meraviglie del Piemonte più vero e tradizionale.

Piemonte: degustazioni divine nelle cantine di Asti

L’astigiano racchiude al suo interno un’altra destinazione prediletta: le colline del Monferrato. Da queste parti si trovano cantine rinomate, spesso a conduzione familiare le quali sovente, a queste latitudini del Piemonte orientale, non sono ancora state aggredite dai lunghi tentacoli del turismo di massa, i quali spesso snaturano i luoghi nei quali si spingono.

Questa è la destinazione migliore per degustare il Barbera d’Asti, ottimo vino acido e corposo, ideale se abbinato a cibi grassi ma apprezzabile anche da solo. Il processo di produzione del vino viene portato avanti in botti di rovere invecchiato, le quali possono essere ammirate in ogni cantina.

Altre degustazioni oltremodo meritevoli, in provincia d’Asti, sono quelle dello spumante Moscato e di altre varietà locali come Grignolino e Ruchè.

Cantine piemontesi da non perdere

Se la fama del re dei vini e vino dei re, il Barolo, è tale da renderlo la meta privilegiata del turismo enogastronomico nella regione Piemonte, non commettiamo l’errore di pensare che questa zona d’Italia non sia in grado di stupire il nostro palato con etichette che non riportano quello stesso nome. Abbiamo già suggerito alcuni vitigni meno noti, nelle righe precedenti dove sono state date alcune idee su cosa visitare per assaporare vini più o meno celebri. Ora vogliamo fare un altro nome che probabilmente sarà sconosciuto ai più: Gavi.

Degustare questo vino è imprescindibile per chiunque voglia completare il panorama enologico piemontese. Esso si produce dalla vite Cortese, un’uva bianca a bacca, coltivata principalmente nella zona a ridosso dell’appennino ligure, nel sud del Piemonte. È possibile organizzare tour dedicati anche a queste latitudini, se si vuole vivere un’esperienza certamente diversa da quella nelle Langhe o nell’astigiano ma comunque molto saporita.

Non dimentichiamo poi i vini Gattinara e Ghemme, ambedue prodotti dalla Nebbiolo nel nord della regione, ai piedi delle Alpi. Per pianificare al meglio dei tour da queste parti, lontani dalle mete predilette del turismo enogastronomico, occorre una profonda conoscenza del territorio e anche una buona esperienza, principalmente nel relazionarsi con le cantine. È dunque consigliato rivolgersi a agenzie o totu operator che offrono un servizio quasi sartoriale di prenotazione di tour vitivinicoli, progettati a seconda del tempo e degli interessi del visitatore.

Percorsi di degustazione vino, come progettarli

Per godere di una vacanza autentica è consigliabile seguire rotte più lontane dalle destinazioni commerciali e gli itinerari di produzione industriale. Spesso rinunciare alla degustazione del Barolo per preferirgli etichette meno note e celebri può ripagarci egregiamente. Non glissiamo su idee originali come quelle suggerite sopra che focalizzano l’interesse su vini meno famosi.

Nel corso della degustazione è fondamentale il rapporto umano con il proprietario e i suoi collaboratori. Più cordiali saranno i rapporti che riusciremo a instaurare con il personale, più soddisfacente e coinvolgente sarà l’esperienza in cantina.

Quando si visitano i siti di produzione è sempre interessante, non solo per l’intenditore o l’appassionato di vino, seguire l’intero ciclo della lavorazione del prodotto, dalla vigna fino al bicchiere. Qualora ci sia la possibilità di assaporare vini di diverse annate – ciò è spesso la norma, se si visitano grandi siti di produzione del Barolo – non lasciamocela sfuggire; anche lo stesso vino può presentare differenze importanti, se è stato prodotto in periodi differenti.

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