Pesca isontina

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La pesca isontina deve la sua tradizionalità alla elevata diffusione, in particolare nell’Isontino, nel periodo compreso fra le due guerre.

 

Territorio interessato alla produzione: Provincie di Udine e Gorizia.

 

Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
La raccolta viene effettuata manualmente con l’uso di ceste e/o secchi e con una lavorazione in campo (si può fare anche in locali aziendali) che consiste in una leggera toelettatura e nella disposizione del prodotto in cassette provviste di contenitori alveolari. Il prodotto così confezionato va direttamente sul mercato. Data la media resistenza alle manipolazioni da parte dei frutti si preferisce manipolare il prodotto direttamente in campo dopo la raccolta (incassettatura e minima toelettatura).

 

Cenni storici e curiosità
La pesca Isontina deve la sua tradizionalità alla elevata diffusione, in particolare nell’Isontino, nel periodo compreso fra le due guerre. Questa e altre cultivar di pesco (denominate in modo collettivo “varietà isontine”) hanno svolto un ruolo determinante nello sviluppo dell’agricoltura nelle aree vocate alla peschicoltura della pianura friulana (Zandigiacomo, 2000).
Questa varietà di pesco è coltivata da molti decenni in varie zone del Friuli-Venezia Giulia, anche se nel corso degli ultimi anni la coltivazione ha subito una forte riduzione dovuta principalmente alla diffusione di nuove varietà.
Viene tuttora coltivata per diverse caratteristiche positive, quali: costanza di produzione, polpa soda, gialla, fine e spicca, caratteristiche estetiche (frutti grossi, buccia gialla estesamente soffusa di rosso) e organolettiche buone (polpa aromatica).
Questa varietà di pesco è stata costituita nel 1931 nell’Isontino dal cav. Pietro Martinis (1902-1969) con incrocio (J.H. Hale x Trionfo) (Fideghelli et al., 1986; Zandigiacomo, 2000). Dopo la selezione questa varietà venne diffusa nel 1937 (Fideghelli et al., 1986). Ebbe subito, al pari di altre varietà di pesco costituite sempre dallo stesso Martinis (es. cv Triestina, Julia, Pisana, Iris Rosso, Fior di Monaco, Flavia, S. Lucia), un buon successo in regione, in quanto ben adattata alle condizioni pedo-climatiche locali (Zandigiacomo, 2000), ma anche nel Napoletano (Piazza, com. pers).

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