Pesce alla griglia e castagnaccio: cosa mangiare sul monte più bello della Toscana

Francesco Garbo  | 21 Ago 2023

La Toscana accoglie moltissimi turisti grazie ai suoi paesaggi e al suo cibo tipico semplicemente irresistibile, per non parlare poi dei suoi vini. Tra le mete più gettonate c’è il Monte Argentario che grazie alle sue spiagge cristalline attira moltissimi amanti del mare durante la stagione estiva. L’Argentario è collegato alla terra da tre lingue di sabbia, la Giannella, quella che ospita la citta di Orbetello e la Feniglia. Ecco cosa mangiare in questi posti meravigliosi.

1 Orate e altre prelibatezze della zona

Se dici Orbetello dici pesce ottimo, qui infatti sono allevate in mare orate e spigole di ottima qualità che vengono poi distribuite in tutt’Italia. Il sapore di questi pesci è davvero unico, specialmente se gustati in modo semplice, cotti sulla griglia e conditi con olio, sale e limone. Potete provare questa specialità direttamente al ristorante gestito dai pescatori, anche perché chi meglio di loro sa servire il pesce rispettandone tutte le sue qualità. Ottimo anche il ragu di orata che viene preparato esattamente come quello di carne ma sostituendo quest’ultima con il pesce. Il gusto intenso vi sorprenderà.

Tra le ricette tradizionali molte sono frutto di una cucina anti spreco, la necessità dei butteri e dei pastori locali era quella di utilizzare tutto quello che avevano per preparare ricette gustose, una cucina contadina e fatta di ricette di recupero come le zuppe, sia di terra che di mare, ricette a base di carne come maiale o coniglio. Tra le ricette di recupero, perfetta per il periodo estivo, la panzanella preparata secondo la disponibilità di verdure e con pane raffermo reidratato proprio dai succhi delle verdure, una ricetta capace di riempire lo stomaco senza rinunciare al gusto.

Un prodotto di Orbetello è l‘Anguilla scavecciata. L’anguilla è un prodotto tipico di Orbetello insieme alle più note spigole e orate, viene consumata in molte ricette sia cotta che affumicata, in questo caso l’anguilla viene fritta o arrostita e poi marinata in una salsa di vino bianco o aceto, salvia, rosmarino, aglio, alloro, salvia e peperone, lo scavceccio appunto. Una volta immersa in questa soluzione viene chiusa in barattoli di vetro e conservata per diversi mesi. Tradizionale di Porto Santo Stefano, il caldaro, una zuppa di pesce consumata originariamente dai pescatori e preparata in base al pescato di giornata, il tutto arricchito con peperonicno, cipolla e vino bianco. Deliziosa anche la pizza con alici e cipolle, una focacccia ripiena che cattura per il suo gusto forte e deciso.

Se poi non siete amanti del pesce allo potete assaggiare il cacciucco di terra, la scottiglia, una preparazione a base di carne di agnello, pollo, maiale e vitello ma anche con selvaggina. La carne viene cotta in umido con pomodoro e vino rosso. Molto gustoso poi il coniglio in porchetta, ricco di sapore grazie alla salsiccia e ai vari aromi con cui viene arricchito e farcito per poi essere legato proprio come la porchetta e cotto in forno fin quando è ben cotto all’interno e croccante all’esterno.

Per chiudere il pasto un dolce, non troppo dolce per la verità, il Castagnaccio. Preparato con farina di castagne e arricchito con uvetta, pinoli, noci e rosmarino è una torta molto semplice che viene cotta in forno e conquista per il suo sapore ricco e deciso, un morso tira l’altro.

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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