Le colline del Chianti sono un luogo magico, a sé stante, che da sempre ispira poeti, artisti e letterati. Oggi possiamo scoprirle attraverso numerose tappe che passano da tante città come Siena o Firenze e molte altre. Oggi parliamo di un borgo medievale che si trova nell’area senese, molto piccolo nelle dimensioni urbanistiche se così vogliamo dire, ma in grado di regalare grandissime emozioni. Anche enogastronomiche.
Nel mezzo delle colline del Chianti senese, nel cuore più vero della Toscana, si trova un piccolo borgo perfettamente conservato. Parliamo di San Gusmè; da qui, visto che si erge su una collina, si può intravedere addirittura la città di Siena e naturalmente lo sguardo può perdersi nella sinuosità della skyline, quella unica al mondo dei territori interni toscani. La storia di San Gusmè rispecchia un po’ quella di tutti i borghi della zona, che vennero eretti nel tardo Medioevo e poi controllati – dopo guerre, occupazioni e lotte – dal Granducato di toscana.
La particolarità di san Gusmè però è quella di essere ancora completamente intatto, con le antiche mura difensive che a forma circolare circondano le case e gli edifici sacri. Per entrare nel borgo ci sono due porte principali, e all’interno, com’è facilmente intuibile, si può passeggiare per stradine e viuzze strette, scoprendo ogni tanto qualche scorcio nel paesaggio circostante. Tra le Chiese più importanti da vedere troviamo quella dei Santi Cosma e Damiano, che sono anche i patroni di San Gusmè (il nome stesso, Gusmè, deriva proprio da Cosma), ma anche la Chiesa della Santissima Annunziata, che vanta un campanile finemente decorato e molto caratteristico. Il borgo è anche famoso per una statua molto particolare, realizzata da Luca Cava; la statua rappresenta un uomo che sta espletando… i suoi bisogni. C’è anche un’incisione che spiega il perché di questa opera: “Re, imperatore, papa, filosofo, poeta, contadino e operaio: l’uomo nelle sue quotidiane funzioni. Non ridete, pensate a voi stessi”.
Oltre alle bellezze architettoniche, storiche e artistiche, nonché ai paesaggi da favola, andando a San Gusmè si possono assaporare i piatti tipici toscani, quelli autentici, e naturalmente accompagnare i piatti con del buon Chianti. Sicuramente da provare è la Ribollita, una zuppa simile al minestrone ma con l’aggiunta di cavolo nero e nel quale si inzuppa il pane raffermo. Sempre il pane raffermo inzuppato nell’aceto serve per preparare la Panzanella, un piatto estivo, con cipolle, pomodori e cetrioli. Ma ovviamente “chianti” significa anche Bistecca alla fiorentina, ragù di cinghiale, Trippa alla fiorentina, arrosti di maiale e molto altro. E per terminare un ottimo pasto, visto che siamo nel senese, doveroso è assaggiare i Ricciarelli, golosi biscotti morbidi fatti con la pasta di mandorle e spolverati con lo zucchero a velo.
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