Nome dialettale: NAPITEDDHI
Territorio interessato alla produzione: provincia di RC
Descrizione prodotto:
INGREDIENTI UTILIZZATI: Uova, farina, grappa o alcool puro, strutto, buccia di limone, cannella, miele.
FORMA: Pigna.
DIMENSIONI MEDIE: Varie.
PESO MEDIO: Vario.
SAPORE: Consistente e mieloso.
ODORE: Intenso.
Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura:
LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Esclusivamente manuale.
TECNICHE DI LAVORAZIONE: Impastare la farina con le uova ed il liquore o alcool fino ad ottenere una pasta omogenea, morbida e liscia. Stendere la pasta in lunghi grissini della grossezza di un pollice e poi tagliare in cilindretti di circa un centimetro. Friggere in olio o strutto, la pasta si gonfierà e si spaccherà. Ritirare le palline quando dorate e mettere ad asciugare sulla carta. Sciogliere il miele al fuoco e mescolare di continuo fino ad ottenere un caramello biondo e filante. A questo punto buttare dentro il recipiente le palline fritte e mescolare a lungo per ben amalgamarli al miele. Versare il tutto su di un piano di marmo spolverato con zucchero e cannella pestati in un mortaio di rame; con le mani inumidite comporre delle piramidi a forma di “pigna”.Lasciare raffreddare.
PERIODO DI LAVORAZIONE: Tutto l’anno.
Materiale, attrezzature e locali utilizzati:
MATERIALI UTILIZZATI: Mortaio di rame.
LOCALI: Laboratorio di pasticceria conforme alle norme igienico-sanitarie.
Elementi che comprovano la tradizionalità: “Il Carnevale, si diceva, era la festa della trasgressione, dell’illiceità, del superamento dell’atavica fame. Sulla tavola trasbordavano i maccarruni i zita con ragù di maiale (rassu e mariu), pasta o furnu, polpette che piacevano ai bambini, ma questi aspettavano soprattutto la distribuzione generosa della pignolata. Questo dolce era composto da palline di pasta fritte nello strutto e poi assemblata in mucchietti ricoperti con glassa di cioccolato ed al limone, oppure composto in piccoli coni impastati e ricoperti con il miele e decorati con confettini colorati (napiteddhi)”: da “Quando a Reggio non c’erano i cornetti” di Giuseppe Polimeni pubblicato su Calabria Sconosciuta anno XVI n. 58.
Citata in:
AREA DI PRODUZIONE: Area dello Stretto (da Capo d’Armi a Cannitello) in Provincia di Reggio Calabria.
Fonte: Regione Calabria. I prodotti tradizionali della Regione Calabria – Assagricalabria.it 2005
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