Pomodorino Corbarino

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

Nome geografico abbinato:

Regione: CAMPANIA

Provincie: NAPOLI, SALERNO, AVELLINO

Sinonimi:

Descrizione sintetica prodotto: La denominazione “Pomodorino Corbarino” designa le bacche che derivano dall’ecotipo “Corbarino” coltivato nel territorio della regione Campania.
Il prodotto, allo stato fresco, è quello con seguenti caratteristiche:
pezzatura media: 67-50 frutti/kg , ossia il peso della bacca compreso tra i 15 e i 20 gr;

Territorio interessato alla produzione:
La zona di produzione comprende:
– nella provincia di Salerno: Corbara, S.Egidio del Monte Albino, Angri, , Scafati, Pagani, S.Marzano sul Sarno, S. Valentino Torio, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Roccapiemonte, Castel S.Giorgio, Mercato S.Severino, Sarno, Siano, Baronissi, Fisciano, Furore, Ravello, Scala, Amalfi, Maiori, Tramonti, Cava dei Tirreni, Bracigliano
– nella provincia di Napoli: Poggiomarino, Striano, Pompei, Lettere, Gragnano, Pimonte, Agerola, S.Antonio Abate, S.Maria La Carità, Castellammare di Stabia, Vico Equense, Sorrento, Massa Lubrense
– nella provincia di: Avellino: Montoro Inferiore e Montoro Superiore

Produzione in atto: attivo

Descrizione delle metodiche di lavorazione: Le condizioni ambientali e di coltura devono essere quelle tradizionali della zona, e comunque atte a conferire al prodotto che ne deriva le specifiche caratteristiche di qualità.Il trapianto, di norma , si esegue tra ultima decade di marzo e prima decade di maggio; Il sesto d’impianto deve essere di minimo 30 cm sulla fila e compreso tra 110 -130 cm tra le file. La forma di allevamento è quella in verticale con tutori idonei e fili orizzontali. I sesti, le forme di allevamento ed i sistemi di coltivazione devono essere quelli, in uso generalizzato nella zona e comunque atte a conferire al prodotto che ne deriva le specifiche caratteristiche di qualità descritte nel successivo art. 6. E’ facoltà degli organi tecnici regionali ammettere anche forme di allevamento diverse nel rispetto comunque delle suddette caratteristiche.La raccolta dei frutti è scalare e va effettuata nel periodo compreso tra la fine di luglio e prima decade di ottobre, in funzione delle particolari destinazioni commerciali ( per il fresco: fine luglio – inizio ottobre; da industria:15 agosto – 15 settembre; da serbo: settembre ) e in funzione del conseguimento delle caratteristiche qualitative.La produzione unitaria massima annua di frutti ammessa è fissata in 600 quintali ad ettaro, pur con le variazioni annuali in funzione dell’andamento climatico.

Osservazioni sulla tradizionalità, la omogeneità della diffusione e la protrazione nel tempo delle regole produttive: Il legame con l’ambiente è documentato dalla autoctonia della cultivar interessate e dal numrose fonti bibliografiche, compresa la tradizione di riprodurre fra gli ortaggi del presepe napoletano i pomodorini, fatto che dimostra la tradizionalità di questa produzione sin dal XVIII secolo.

Costanza del metodo di produzione oltre 25 anni: SI

Riferimento bibliografico:

Fonte: Mappatura dei Prodotti Tipici e Tradizionali 2005 – Regione Campania, Settore Se.SIRCA.

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