Descrizione sintetica del prodotto
Il pomodoro pallino ha forma sferica e nella parte opposta al picciolo presenta un’escrescenza apicale molto accentuata. Il colore è rosso intenso, la polpa soda e non deliquescente. Ha odore molto intenso e sapore più acidulo rispetto al pomodorino da serbo del Valdarno; le pezzature vanno dai 30 ai 40 grammi. Si presta bene ad essere conservato fino ai mesi invernali, appeso sotto le tettoie (“ciglieri”). Si produce fra agosto e settembre.
Territorio interessato alla produzione: Provincia di Livorno.
Cenni storici e curiosità
La tradizionalità del pomodoro pallino risiede sia nella particolarità della cultivar, sia nella tecnica di conservazione: si presta ad essere conservato a lungo, fino ai mesi invernali. Nel livornese è frequente vedere le “filze”, ovvero i grappoli di questi pomodori piccoli, rossi e tondi appesi sotto le tettoie delle case di campagna, i cosiddetti “ciglieri”. Soprattutto in passato questo tipico metodo di conservazione costituiva un simbolo caratteristico del paesaggio rurale, frequentemente fotografato o dipinto per l’armonia dei colori e delle forme. Il pomodoro pallino era molto usato nell’alimentazione dei contadini, che lo strofinavano sul pane in inverno; si dice che i medici consigliassero le “freghe” (fette di pane con pomodoro “da serbo”), come ricostituenti per pazienti debilitati.
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