Abruzzo, tra monti e tavole imbandite

Stefano Maria Meconi  | 26 Apr 2019  | Tempo di lettura: 5 minuti

L’itinerario Abruzzo tra monti e tavole imbandite propone un viaggio alla scoperta della natura, dei borghi e, naturalmente, della cucina di una delle regioni più verdi d’Europa.

Il percorso si snoda interamente nell’entroterra abruzzese. Si parte dalla ridente località montana di Roccaraso, per poi giungere, attraverso la Piana delle Cinque Miglia, alla splendida Sulmona. Dopo esser saliti sull’Altopiano delle Rocche, paradiso sciistico e naturale, il percorso tocca San Demetrio ne’ Vestini, per infine approdare a Santo Stefano di Sessanio, nel Parco Nazionale del Gran Sasso.

Mappa

Geografia, storia e rilevanza turistica

L’itinerario proposto vi porta a conoscere l’anima prevalente del territorio abruzzese, quella dei monti e delle valli.

La tappa di partenza, Roccaraso, è collocata nel cuore degli Altipiani Maggiori, un complesso carsico che raggiunge i 1600 m di altezza. Proseguendo verso nord, lungo la Strada Statale 17, si attraversa la Piana delle Cinque Miglia, anch’essa appartenente al sistema degli Altipiani Maggiori. Quest’area è stata storicamente un ‘importante punto di passaggio per la penisola, in quanto la Gran via degli Abruzzi che la attraversava, è ha costituito per lungo tempo l’unica infrastruttura di collegamento tra Nord e Sud.

L’itinerario conduce, quindi, nella Valle Peligna, altopiano di bassa quota. Quest’area, in passato occupata da un grande lago (“peligna” deriva, infatti, dal greco “peline”, ossia “limaccioso”), oggi abbonda di terreni fertili e di corsi d’acqua. Antica patria dei Peligni, la valle ospita Sulmona, città prima italica e poi romana, che, nel 43 a.C., diede i natali al poeta Ovidio.

Il terzo paesaggio che si incontra è quello della Valle dell’Aterno che collega la conca peligna con quella aquilana e separa il Gran Sasso dal Parco Sirente-Velino. È risalendo tra i boschi del Sirente che si giunge sull’altopiano carsico delle Rocche, fino a Rocca di Mezzo, terza tappa del percorso. Dopo esser scesi dal versante settentrionale dell’Altopiano ed aver toccato San Demetrio ne’ Vestini, si giunge, infine, a Santo Stefano di Sessanio, sul meridionale del Gran Sasso, alle porte dell’omonimo Parco Nazionale.

La visita di questi territori consente di conoscere l’anima più autentica di una delle regioni italiane che ha meglio saputo custodire le sue tradizioni e un ambiente naturale protetto grazie ai suoi tre Parchi Nazionali e le numerose riserve.

Autenticità, tradizione e purezza sono, di riflesso, le parole chiave della cucina che incontrerete. La cucina dei contadini e dei pastori, semplice ma dai sapori forti e caratteristici, fatta con materie prime di qualità.

Attrazioni

La prima tappa del percorso, Roccaraso, è oggetto di un turismo molto vivace in inverno, per il vasto comprensorio sciistico immerso nella natura, ma l’area, di straordinario valore ambientale, si presta bene ad essere apprezzata anche attraverso escursioni in estate. Nelle vicinanze di Roccaraso, potrete avventurarvi nel Bosco di Sant’Antonio Pescocostanzo, una delle più belle faggete d’Abruzzo e visitare gli affascinanti eremi di San Michele e di Sant’Antonio.

Lungo la Strada Statale 17, trovate il Santuario della Madonna della Portella e il lago di Pantaniello, uno dei pochi laghi di montagna dell’Abruzzo. Fermatevi, quindi, a Pettorano sul Gizio, borgo di impianto medievale ma ricostruito nel settecento, insignito del titolo di Borgo tra i più belli d’Italia.

Seconda tappa è Sulmona, splendida città medievale di fondazione italica. Tra i luoghi di maggiore interesse si segnalano la Cattedrale di San Panfilo, il Complesso dell’Annunziata, S. Chiara, S. Francesco della Scarpa e S. Maria della Tomba. Non perdetevi il centro storico con i palazzi signorili, le antiche porte, le fontane e lo splendido acquedotto medievale. Merita una visita anche il Museo dei confetti Pelino.

Il territorio peligno è inoltre ricco di eremi: tra i più suggestivi, l’Eremo di Sant’Onofrio, la Badia Morronese e l’Eremo di San Venanzio.

Proseguendo nella bassa valle dell’Aterno, verso la terza tappa, fermatevi a Molina Aterno e Castevecchio Subequo, romantici borghi medievali incastonati nella valle.

L’Altopiano delle Rocche, dove si trova Rocca di Mezzo, è un paradiso sciistico ma, trovandosi nel cuore del Sirente-Velino è un perfetto punto di partenza per escursioni nella natura incontaminata.

Proseguendo a Nord, fermatevi ad esplorare le grotte di Stiffe, i monasteri medievali di Ocre, Santo Spirito e Sant’Angelo, i resti del suo castello, nonché la necropoli italica di Fossa. La quarta tappa, San Demetrio ne’ Vestini, merita una visita per il centro storico ed è un’ottima base e per il turismo naturalistico al lago Linizzo, al Colle Calvario e alle Sorgenti dell’Acquatina.

Infine, la quarta tappa, Santo Stefano di Sessanio, è un borgo rinascimentale, prima abbandonato e poi recuperato tanto da esser oggi annoverato nella lista dei borghi più belli d’Italia. È inoltre una porta
di ingresso al Parco nazionale del Gran Sasso.

Da non perdere nei suoi pressi, la romantica Rocca di Calascio e Castel del Monte, borgo in cui conoscere le tradizioni pastorali e della transumanza.

Prodotti tipici

Nella zona di Roccaraso, assaggiate il caciocavallo ottenuto dalla locale razza podolica, il pecorino, e il tartufo.

Nella valle Peligna, sono famosi l’aglio rosso e i confetti di Sulmona, le ciliegie di Raiano, il carciofo di Prezza, il pomodoro a pera, le mandorle, l’olio nella varietà Rustica e Gentile. Tra i piatti locali trovate i maccheroni alla chitarra, brodo con i cardoni e polpettine, taccozze e ceci, pizza rustica con sfrigoli.

Nella Valle dell’Aterno trovate il tartufo, nella variante invernale del Tuber melanosporum invernale e dello scorzone estivo, nonché lo zafferano dell’Aquila DOP.

L’altopiano delle Rocche è conosciuto per le lenticchie, piccole e dolci, le mozzarelle e il tartufo nero.

Nella zona di Santo Stefano, trovate il canestrato di Castel del Monte, il formaggio marcetto, le lenticchie di Santo Stefano, il grano solina, la patata turchesa. Nella vicina area denominata “forno d’Abruzzo”, vi è un’intensa produzione vinicola, in particolare di Pecorino, Montepulciano, Trebbiano, e di olio d’oliva nella varietà Gentile dell’Aquila.

Dove mangiare e dormire

Agriturismo Due Mura (Roccaraso), Agriturismo Fonte Lupini (Pescostanzo), Agriturismo Capriccio di Giove (Cansano), Casa Sole di Maria Teresa Silveri (Castelvecchio Subequo), Clemente Vico Querce, Ristorante da Gino (Sulmona), Rifugio del Lupo (Rocca di Mezzo), La Locanda di Mariella (Poggio Picenze), Rifugio della Rocca (Rocca Calascio), Agriturismo Sapori di Campagna (Ofena).

L’itinerario illustrato vi permetterà di conoscere e assaporare la tradizione abruzzese partendo da Roccaraso e arrivando a Santo Stefano di Sessanio, toccando come tappe intermedie, nell’ordine, Sulmona, Rocca di Mezzo e San Demetrio Ne’ Vestini.

Buon viaggio e buona degustazione!

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi


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