Materia prima: acciughe.
Tecnologia di lavorazione: l’acciuga pulita, decapitata, eviscerata, tolta la coda, la lisca e la parte dorata viene messa nei contenitori di vetroresina con acqua corrente per ben tre passaggi. Fatta scolare, viene messa nel liquido di governo composto di una parte di aceto e una di sale e fatta marinare da 18 a 24 ore. Il pesce deve essere freschissimo e lavorato non oltre le 5 o 6 ore dalla pesca. Viene fatto sgocciolare e messo in fustoni o barattoli. Variamente aromatizzato con olive, capperi, pomodoro secco, origano.
Maturazione: 48 ore; scadenza del prodotto: dopo 8 mesi.
Area di produzione: costa tirrenica, alto e basso Adriatico, isole.
Calendario di produzione: da aprile ad ottobre.
Note: la perdita di peso del prodotto rispetto al fresco arriva fino al 55% di cui il 45% nella fase della pulitura ed il restante 10% nella marinatura. Questa viene anche detta scapece che, di origine spagnola (escabeche), qualcuno vuole corruzione di ex-Apicio, il leggendario gastronomo romano ed indica un tipo di conservazione fatta con l’ausilio dell’aceto e riservata soprattutto al pesce. Da regione a regione, variano le quantità e le varietà delle erbe aromatiche e degli altri ingredienti usati.
Nel cuore verde dell'Umbria, tra le dolci colline ricoperte di ulivi, sorge Trevi, ...
Il gusto deciso del pecorino si sposa perfettamente con la freschezza della menta, ...
La Sicilia non è solo mare e sole, anzi, sa regalare emozioni ancora più profonde, ...
Un nugolo di quasi venti comuni che si estende a macchia d'olio alle porte della ...
©
2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur