Agnello da latte, agnel, delle razze: sarda e massese

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: < 1 minuto

Carne fresca ottenuta da agnelli maschie femmine macellati all’età di circa 30 giorni

 

Territorio interessato alla produzione: Un tempo allevato e diffuso in tutta l’Emilia-Romagna, in quanto originato dai greggi produttori di latte, la Regione è ancora oggi la zona di produzione, anche se chiaramente l’area di diffusione risente della maggiore o minore presenza degli allevamenti di pecore da latte nel territorio, quindi la Romagna e la Provincia di Bologna sono la maggiore zona di produzione e poi lungo tutta la dorsale appenninica della Regione

 

Cenni storici e curiosità
L’allevamento degli ovini in Emilia-Romagna ha radici antichissime, risalenti al medioevo e all’epoca romana, in particolare in Romagna l’allevamento della pecora si è radicato nella coltura e nella storia alimentare e con essa il consumo dell’agnello da latte. Storici come Massimo Montanari fanno risalire questa peculiarità alimentare al tempo delle invasioni barbariche, con la divisione amministrativa e politica della regione tra i Longobardi che occuparono l’Emilia sino a Bologna e i Bizantini che invece rimasero a lungo nelle Romagne. La divisione politica produsse conseguenze economiche ed alimentari che continuarono nel medioevo e poi sino ad oggi con la diffusione del maiale in Emilia e Romagna, mentre quest’ultima aggiunge al suino anche l’ovino. Negli anni sessanta la pastorizia nella nostra regione stava attraversando una crisi che sembrava irreversibile in particolare per lo spopolamento delle campagne, se non fosse intervenuti nuovi allevatori originari della Sardegna che hanno permesso di riavviare questa forma di allevamento quindi anche la produzione dell’agnello da latte.

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