Agnello Istriano

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

Agnello di razza istriana viene detto anche di razza carsolina o Istrian Pramennka.

 

Territorio interessato alla produzione: Carso triestino e goriziano.

 

Descrizione delle metodiche di allevamento e lavorazione.
L’agnello è un tradizionale prodotto dell’allevamento della pecora Istriana (detta anche Carsolina), razza a duplice attitudine. Tradizionalmente i parti avvengono nel periodo invernale.
Gli agnelli da latte, macellati di solito per il periodo pasquale, vengono allevati sotto le madri che hanno a disposizione foraggio aziendale e una integrazione di concentrati di origine vegetale. Le pecore vengono generalmente munte solo dopo la macellazione degli agnelli.

 

Cenni storici e curiosità
La pecora Istriana, chiamata localmente anche Carsolina e conosciuta con il nome internazionale di Istrian Milk o Istrian Pramenka (Mason, 1996), è una pecora caratteristica dell’area carsica nord-adriatica. La razza deriva probabilmente da incroci della popolazione ovina locale con ceppi ovini di provenienza balcanica. È infatti documentato l’arrivo sul Carso, a causa della pressione espansionistica dei turchi, a partire dalla fine del 1300, di popolazioni provenienti dai Balcani e in particolare dalla Dacia romana (la attuale Romania) con al seguito i loro armenti. I nomi familiari di allora, Poropat, Zele, Samsa, Grubissa, si ritrovano tra quelli delle famiglie residenti, tra queste alcune continuano ancora oggi, seppure non praticando più la transumanza, ad allevare le greggi come già da secoli fecero i loro avi.
La razza ovina istriana, allevata nelle zone carsiche di Italia, Slovenia e Croazia, si è particolarmente adattata alle difficili condizioni ambientali, caratterizzate da pascoli magri, zone di macchia e terreni ricchi di rocce calcaree. Essa rappresenta un esempio di genotipo adattato ad ambienti regionali di importante valore ecologico e paesaggistico. La landa e il paesaggio del Carso sono il frutto di una gestione zootecnica millenaria, in cui l’allevamento oltre ad essere un’attività produttiva assolve a diverse altre funzioni, quali la prevenzione dagli incendi e il mantenimento del dominio prato-pascolo con la biodiversità ad esso associata e si integra con altre attività primarie e turistiche.
La pecora istriana era in passato allevata quasi esclusivamente per la produzione di latte destinata alla trasformazione in formaggio. L’agnello pasquale rappresenta un tipico prodotto di questo allevamento, in quanto, macellato in primavera, lasciava libera la madre di venire munta fino alla fine dell’estate.
Nel 1943 veniva indicata come diffusa nelle province di Pola, Fiume e nel Carso Triestino e Goriziano. La consistenza della popolazione italiana ha subito un crollo nel secondo dopoguerra con l’abbandono della ovinicoltura sull’altipiano carsico italiano: da 1000 individui stimati nel 1961 si è passati nel 1983 a 250, presenti in soli due allevamenti.
Attualmente sono iscritti al registro anagrafico 278 animali appartenenti a 7 greggi.

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