Amaretti di Guarcino

PaesidelGusto  | 05 Mar 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

Gli amaretti di Guarcino sono un prodotto tipico del Lazio. L’areale di produzione di questo dolce corrisponde ad alcuni comuni della Ciociaria, nel Basso Lazio.

Si differenziano da altri tipi di amaretti (come quelli di Gallarate, Sassello e Spilamberto) per la diversa tipologia di preparazione.

Scheda prodotto. Amaretti di Guarcino

  • Descrizione sintetica del prodotto: Dolce a base di mandorle amare, mandorle dolci, zucchero semolato, albume d’uovo e ostia; presenta forma ellittica, colore marrone chiaro ed un delicato sapore di mandorle
  • Aree di rinvenimento del prodotto: Vico nel Lazio (FR), Acuto (FR), Alatri (FR), Fiuggi (FR), Guarcino (FR)

Cenni storici e curiosità

La produzione degli amaretti di Guarcino avviene da circa un secolo. La storia racconta che la ricetta di questo dolce è stata donata da un vecchio frate, come riconoscenza nei confronti di chi, dopo chilometri e chilometri di marcia, fermatosi nel paese di Guarcino, gli aveva offerto cibo e riposo.

La Rocca di Rivituro, costruita sulle pendici del monte Le Campora, era nel corso del Medioevo un punto di riferimento per tutti i signori locali che si recavano nella zona di Guarcino. Il territorio del Basso Lazio, infatti, veniva spesso battuto dagli amanti della caccia.

Nel piccolo comune, che sorge proprio sotto la diretta protezione dei Monti Ernici, i benestanti solevano sostare per consumare pasti a base di cacciagione (particolarmente lepre, cinghiale e fagiani), ma anche per satollarsi con i formaggi ovini e caprini, con le gustose e rinfrancanti pizze di farina di grano e, ultimi ma non per ultimi, per sollazzarsi con gli amaretti di Guarcino.

Come preparare gli amaretti di Guarcino

Ingredienti

  • Mandorle dolci 200 g
  • Mandorle amare 20 g
  • Zucchero a velo 300 g
  • Albumi 4
  • Sale q.b.
  • Ostie q.b.

Preparazione

Con l’ausilio di un mixer o un frullatore da cucina si tritano le mandorle dolci e amare, ottenendo una polvere a trama fine. Gli albumi vanno montati a neve, aiutandosi con il sale. Si uniscono i due composti formando così un impasto unico, che andrà disposto all’interno delle ostie.

Queste, precedentemente disposte su una teglia infarinata, dovranno assumere una forma ovoidale, a contenitore. Debitamente riempite, si cuociono in forno a 180 °C (statico) per 30 minuti.

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