Anisetta

PaesidelGusto  | 11 Feb 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

L’anisetta è un prodotto tipico della distilleria emiliana. Si realizza con una base di anice verde (la pianta botanicamente detta Pimpinella anisum), ed è generalmente servita a fine pasto.

Il territorio di produzione corrisponde massimamente alla provincia di Reggio Emilia, principalmente le zone dei Comuni di Rubiera e Scandiano.

Descrizione

Liquore a base di anice verde: il suo nome deriva proprio dalla pianta che ne è la principale aromatizzatrice.

Preparazione dell’anisetta

L’anisetta esce dopo il filtraggio in sacchetti di juta a 74°, in un lungo processo che parte alle sei di mattina fino alle tre del pomeriggio, specialmente in giornate senza vento, poiché questo potrebbe danneggiare irrimediabilmente il liquido. Il concentrato va poi miscelato con acqua e zucchero e portato a 38° e invecchiato tre mesi.

Cenni storici e curiosità

Simile all’anisetta era un elisir prodotto dal 1834 nel laboratorio dello speziale Ero Cavalli Cocchi, in prossimità del ponte di San Pellegrino, molto amato dai reggiani per le sue qualità digestive. Gli ingredienti sono molto ricercati, con l’anice dell’Andalusia, il seme stellato della Polinesia e quella di Faenza simile al seme di finocchio.

L’anice è un seme conosciuto e molto usato fino dall’antichità per le sue qualità digestive, tanto che nel I secolo avanti Cristo era sottoposto ad una tassazione.

In questa produzione rimane tutta l’esperienza e la tradizione degli speziali reggiani, dai Largader agli Anceschi, dagli Schafner ai Perli, tutti di origine svizzera.

Consigli per la degustazione dell’anisetta

Trattasi di un liquore utilizzato soprattutto per il confezionamento dei dolci tradizionali reggiani quali la spongata, i tortellini di Natale e la torta di riso reggiana. Ottimo digestivo a fine pranzo, si usa anche per correggere il caffè.

Oltre ad insaporire i dolci viene utilizzato come condimento che accompagna cotechini, bolliti e cacciagione al forno. Diluito con l’acqua è un ottima bibita.

Bibliografia

  • Maioli G., I racconti della tavola a Reggio Emilia, Bologna, Ges, 1980.
  • La cuciniera maestra. Ovvero metodo facile per cucinare esposto chiaramente con l’aggiunta di ricette per la compilazione di liquori e la conservazione dei cibi, Reggio Emilia, L. Bassi, 1984.
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