Asparago santenese

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

Appartenente alla famiglia delle Liliacee, l’asparago è una specie ortiva perenne le cui parti commestibili sono i turioni, germogli di sapore particolarmente delicato, che si sviluppano dai rizomi sotterranei e possono assumere diverse colorazioni: verdi, bianchi o violetti.

 

Territorio interessato alla produzione: La zona di produzione comprende Santena e i comuni limitrofi, siti in provincia di Torino: Poirino, Chieri, Cambiano, Isolabella.

 

Cenni storici e curiosità
La mancanza di documenti storici pertinenti, in cui vi sia un preciso riferimento all’asparago, non consente di definire con esattezza il momento di inizio della coltivazione in Santena. Si presume, per quanto è stato tramandato, che i primi turioni siano stati recisi nel Settecento, quando erano utilizzati per un consumo familiare poco esigente e ristretto all’area santenese.
A cavallo tra la prima e la seconda metà dell’Ottocento, Cavour si interessò della coltivazione degli asparagi e tale ortaggio divenne la “sorgente della prosperità di Santena” (definizione data dallo stesso Cavour in una lettera ad Al Johnston, insigne chimico di Edimburgo).
A partire dalla seconda metà degli anni ’60 si evidenzia, sul territorio santenese, una significativa flessione delle superfici investite ad asparago; questo declino è da attribuire sia alla perdita di manodopera delle aziende assorbita dall’industria automobilistica locale, sia all’insorgere di malattie negli appezzamenti. Le rese subirono così una progressiva riduzione la coltura fu via via abbandonata a favore di altre specie orticole ancora oggi coltivate in zona.
A livello locale, è stata costituita l’Associazione Produttori Asparago di Santena delle Terre del Pianalto con compiti di tutela e valorizzazione del prodotto locale.

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