Cannonata calabrese

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: < 1 minuto

Nome dialettale: ‘A CANNUNATA

Territorio interessato alla produzione: tutte le province

Descrizione prodotto:
INGREDIENTI UTILIZZATI: Pomodori secchi, ortaggi misti (sedano, carote, melanzane, carciofini, peperoncini piccanti e dolci, funghi (boletus edulis, tricoloma portentosum, lactarius delicious), olio di oliva, sale, aceto.
FORMA: (confetture) cilindrica di varie dimensioni.
PESO MESIO: (confetture) da 200 gr. a 4.700 gr.
SAPORE: Molto piccante.
ODORE: Intenso.
COLORE: Rosso forte.

Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura:
LAVORAZIONE DEL PRODOTTO: Miste.
TECNICHE DI LAVORAZIONE: La lavorazione della cannonata calabrese è simile alla lavorazione dei funghi e dei pomodori. La differenza è che essi vengono tritati. Dissalati i funghi e pomodori si aggiungono gli ortaggi misti tritati.
PERIODO DI LAVORAZIONE: Da luglio a novembre.

Materiale, attrezzature e locali utilizzati:
MATERIALI UTILIZZATI: Salvaprodotto, vasi di vetro, capsule di chiusura.
STRUMENTI UTILIZZATI: Bilancia, coltelli, vaschette varie, mestoli, bollitore, etichette e scatole di cartone.
MACCHINARI UTILIZZATI: Tritaverdure.
LOCALI: Locali asettici, ben luminosi ed ampi.

Elementi che comprovano la tradizionalità: E’ un prodotto a base di peperoncino piccante. La ricetta è sostanzialmente un tritato di verdure, funghi e molto peperoncino. Importato dalla Americhe fù utilizzato come condimento dal medico spagnolo Chanca già nel 1494. Nel 1568 il Mattioli ne parla come una pianta comune. Solo con la Sistematica di Linneo, nel ‘700, assunse il nome scientifico di capsicum.

Fonte: Regione Calabria. I prodotti tradizionali della Regione Calabria – Assagricalabria.it 2005

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