Carciofo spinoso di Pompeiana

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

zona di produzione: Pompeiana (Imperia)

curiosità: A Pompeiana se non sono fronde sono sicuramente carciofi: i terreni che non sono coltivati a “fiori e foglie ornamentali” o a “mazzeria”, sono infatti occupati per una discreta superficie dal carciofo spinoso. Della varietà di carciofo spinoso si parla già in epoca romana e si sa con certezza che a partire dal XV secolo viene coltivato in modo sistematico. La varietà spinosa è presente tanto nella zona di Pompeiana quanto nella piana di Albenga. Ma mentre nella fertile piana da vita a una vera e propria produzione industriale, sulle terrazze di Pompeiana mantiene il carattere di coltivazione tradizionale.

caratteristiche: Il Carciofo spinoso di Pompeiana ha foglie di colore verde tendente al grigiastro sulla pagina inferiore; quelle giovani e vicine al capolino sono lanceolate, con margine intero o poco seghettate, quelle adulte presentano un margine più intaccato profondamente. Il capolino principale presenta una forma conica-allungata di colore verde, con marcate sfumature viola-brune e con spine pungenti sulle brattee. Il prodotto ottenuto raggiunge livelli di qualità e appetibilità elevati per la ricchezza di principi attivi che si accumulano nei capolini, ma soprattutto per la loro croccantezza e tenerezza al tempo stesso.

preparazione: La produzione media si aggira intorno ai 6-8 capolini per pianta. La “carciofaia” viene generalmente rinnovata ogni due-tre anni, mettendo a dimora i carducci in giugno-luglio. Questi ultimi sono prelevati da piante madri coltivate nel paese al solo scopo riproduttivo. Nei terreni argilloso-calcarei di Pomepiana la maturazione è precoce. I capolini, di dimensioni medie, sono recisi lasciando circa 20 – 30 cm di gambo e tutte le foglie presenti. L’anticipata asportazione del capolino principale inoltre influenza favorevolmente la ramificazione successiva e quindi la formazione dei capolini secondari. La raccolta è scalare da ottobre ad aprile. Si tratta di carciofi selezionati dai coltivatori nell’ambito della popolazione locale di spinoso. Il particolare microclima del paese, caratterizzato da temperature miti anche in inverno e da scarsa umidità, ne permette una maturazione precoce e soprattutto un uso per il consumo fresco, particolare ed esclusivo.

ricetta: Articioche sut’orio (carciofi sott’olio)
Ricetta tradizionale nota come ricetta della nonna. Ingredienti: carciofi, limoni, aceto e vino bianco, pepe, chiodi di garofano, foglie di alloro, olio extra vergine d’oliva. Preparazione: Pulire i carciofi di pompeiana teneri, immergerli in una soluzione di succo di limone e acqua in parti uguali. Far cuocere al dente i carciofi in una pentola con vino bianco, aceto, pepe, chiodi di garofano e una foglia di alloro. Colare e farli asciugare su di un canovaccio: quando sono asciutti, sistemarli nei vasi, con foglie di alloro, pepe e coprirli di olio d’oliva extra vergine.

Fonte: La vetrina di Agriligurianet.it – Regione Liguria 2006

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