Carne di maiale salata

PaesidelGusto  | 15 Mar 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

La carne di maiale salata è un prodotto tipico calabrese. Diffusa su pressoché tutto il territorio regionale, si prepara ancora oggi come in passato. Un rituale antico, tradizionale e dai forti connotati culturali.

Descrizione prodotto: carne di maiale salata

  • Ingredienti: Carne di pancetta, costolette e cotica di maiale, sale, peperoncino in polvere, semi di finocchio selvatico ed a volte altri aromi naturali (menta piperita, salvia, rosmarino, origano)
  • Forma: Varie
  • Dimensioni medie: Varie
  • Peso medio: 50/100 gr
  • Sapore: Gustoso, leggermente salato
  • Odore: Tipico
  • Colore: Tipico
  • Territorio interessato alla produzione: tutte le province

Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura

  • Lavorazione del prodotto: Esclusivamente manuale
  • Tecniche di lavorazione: La carne della pancetta, delle costole e la cotica del maiale dopo essere state tagliate a pezzi vengono abbondantemente salate, successivamente cosparse di peperoncino in polvere e di aromi naturali e conservate in dei vasi di terracotta. Sulla parte superiore del vaso di terracotta viene posizionato un disco di legno e sopra delle zavorre di pietra per far mantenere la carne costantemente sotto la salamoia prodotta dalla carne stessa
  • Periodo di lavorazione: Dicembre – febbraio
  • Maturazione e/o stagionatura del prodotto: Almeno 2 mesi in vasi di terracotta
  • Conservazione: Si conserva in vasi di terracotta per circa 18 mesi

Materiale, attrezzature e locali utilizzati

  • Materiali utilizzati: Tavoli d’appoggio, vasi di terracotta, dischi di legno, pietre
  • Strumenti utilizzati: Coltelli e mannare
  • Locali: Laboratori artigianali

Elementi che comprovano la tradizionalità della carne di maiale salata

La carne di maiale salata è un prodotto caratteristico dell’intero territorio calabrese. Anticamente questa carne rappresentava il piatto dei contadini che lavoravano presso le aziende agricole e che non facevano rientro a casa per il pranzo.

Quindi nasceva come maniera per la conservazione della carne e la facilità estrema di portare un cibo facilmente deperibile, anche durante giornate con climi avversi come il caldo della mietitura. Inoltre rappresentava un piatto tipico e allo stesso tempo calorico capace di garantire il giusto equilibrio alimentare.

C’è da aggiungere che questa carne era considerata un alimento povero per eccellenza ed il consumo era quasi esclusivamente della classe operaia.

Fonte: Regione Calabria. I prodotti tradizionali della Regione Calabria – Assagricalabria.it 2005

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