Chivalzu

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: < 1 minuto

Composizione:
a. Materia prima: farina di grano duro, acqua, lievito naturale, sale.
b. Coadiuvanti tecnologici:
c. Additivi:

Tecnologia di lavorazione: la farina viene impastata con il lievito stemperato in acqua tiepida salata, si impasta il tutto fino ad ottenere un elaborato omogeneo che viene fatto lievitare per diverse ore. Si formano dei pani tondi del peso di 800/1.000 gr. al centro dei quali si mette un pizzico di semola (che durante la cottura si gonfia dando al pane la sua caratteristica particolare) e si cuoce al forno.

Area di produzione: Tresnuraghes, in Planargia, provincia di Oristano.

Note: a Tresnuraghes, che è l’unico paesino della Planargia appartenente alla provincia di Oristano, il 25 aprile e la prima domenica di settembre si festeggia S. Marco, e durante la festa famiglie o gruppi di persone offrono ai fedeli, in segno di devozione “per grazia ricevuta”, il pane chivalzu con carne di pecora lessata. Con la grafia di chivarzu G. Calvia lo fece derivare dal cibarium dei latini, ossia dal pane di minore setacciatura (Rivista delle tradizioni popolari italiane, 1894).

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