Cicoria catalogna gigante di Chioggia

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: 3 minuti

Territorio interessato alla produzione: Provincia di Venezia, comune di Chioggia

La storia: La cicoria è una pianta spontanea che cresce nei prati, ai margini delle strade, nei terreni argillosi; la si trova nelle zone temperate dell’Europa, Africa ed Asia. Ne esistono numerose varietà, che si differenziano per aspetto e proprietà organolettiche. Viene usata sin dall’antichità come alimento e come medicinale. I romani usavano molto questo ortaggio durante le loro famose abbuffate luculliane. Anche i medici la usavano moltissimo, e con essa curavano parecchie malattie dell’addome: Galeno, nel secondo secolo d.C., in riferimento alla cicoria scriveva: “… amica del fegato e non contraria allo stomaco”. Durante il medioevo si è proceduto alla selezione delle varietà maggiormente apprezzate ed alla differenziazione di coltivazione nelle varie aree della penisola. Nella zona di Chioggia questa orticola è presente negli orti delle famiglie da tempi immemori ed è presente, da decenni, negli elenchi ufficiali delle ditte specializzate nella produzione di sementi da orto. Negli anni settanta del secolo scorso, veniva spesso riportata anche una seconda tipologia: la “Cicoria Catalogna gigante di Chioggia a foglia intera”, caratterizzata per il lembo fogliare esteso e non seghettato. I primi dati statistici del Mercato Ortofrutticolo di Brondolo di Chioggia di cui si dispone risalgono al 1975, e riportano una quantità complessiva di Catalogna immessa sul mercato di ben 10.213 quintali.

Descrizione del prodotto: La Cicoria Catalogna gigante di Chioggia è caratteristica e pregiata per la produzione primaverile. Presenta cespi molto sviluppati, foglie di colore verde scuro, allungate, strette e molto frastagliate. Le coste sono molto bianche e larghe e spesse. Il sapore risulta così amaro (soprattutto in estate) al punto da dover essere, a volte, lavata in acqua fredda dopo cottura.

Processo di produzione: La zona di Chioggia è caratterizzata da un microclima particolare, con temperature abbastanza miti durante l’inverno e terreni sciolti e sabbiosi che, riscaldandosi facilmente, permettono una accentuata precocità del raccolto che risulta anche il migliore dal punto di vista gustativo. La tecnica produttiva ricalca quella comunemente usata per le cicorie con distanza di semina a 40-50 cm tra le file e 25-30 cm tra le piante. Qualche orticoltore produce ancora autonomamente il seme che poi coltiva. La semina avviene da marzo ad agosto e non necessita di particolari cure, oltre le normali operazioni di sarchiatura del terreno, concimazione e irrigazione adeguate alle caratteristiche del suolo e alle condizioni meteorologiche. La raccolta avviene manualmente ed è scalare da agosto a dicembre. I cespi, tagliata la radice al colletto, vengono sommariamente puliti, privati delle foglie più esterne rotte o danneggiate e confezionati in imballaggi con misure 30 x 50. Un tempo invece venivano confezionati anche in mazzi.

Reperibilità: La cicoria catalogna gigante di Chioggia è un ortaggio prodotto in quantità ridotte, reperibile da agosto fino all’inizio dell’inverno, prevalentemente presso i produttori e i mercati della zona di produzione.

Usi: La cicoria catalogna contiene un discreto quantitativo di fosforo, calcio e vitamina A. Si può consumare cruda, in insalata o in pinzimonio, o più comunemente bollita. In questo caso è consigliabile lavarla, dopo la cottura, in acqua fredda per stemperare un po’ il gusto marcatamente amarotico.

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