Gnocchetti di pangrattato

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

Pane grattugiato, farina bianca e acqua.
Si mescolano con molta energia la farina bianca, il pangrattato appena scottato e acqua bollente ottenendo un impasto omogeneo soffice ed elastico da cui si ricavano delle striscioline grosse come un dito (bisà). Le striscioline si dividono ancora in piccoli tocchetti ed ogni tocchetto viene schiacciato con il pollice in modo da ottenere una forma a conchiglia. Il prodotto va lasciato riposare su un ripiano precedente infarinato.

 

Territorio interessato alla produzione: Provincia di Piacenza

 

Cenni storici e curiosità
Piatto tipico piacentino derivante dalla tradizione contadina, nel quale parte della farina occorrente, componente allora di pregio, veniva sostituita con pane raffermo grattugiato che trovava così un efficace utilizzo. Ancora di grande attualità data dalla semplicità dei suoi ingredienti e della completezza nutrizionale in quanto apporta nella dieta grassi, amidi e le proteine fornite dai fagioli che nella tradizione agreste sostituivano la carne. Estremamente diffuso viene ancora proposto in tutte le feste e le sagre paesane di tutto il territorio provinciale ed è presente nei menù di tutti i ristoranti che offrono cucina tipica. Nell’antica ricetta della trazione popolare venivano utilizzati i fagioli secchi che erano lasciati in ammollo per 12 ore e poi cotti molto lentamente in tegami di terracotta. Per la base del soffritto veniva e viene spesso utilizzato al posto del lardo la “pistà ‘‘ grass” che altro non è che lardo pestato finemente con mezzo spicchio d’aglio e prezzemolo. Sembra inoltre che il nome “Pisareo” derivi dalla parola dialettale “pissa” che vuol dire biscia ed si rifà al serpentello che viene fatto con pasta per preparare i gnocchetti.

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