Maccheroni alla molinara, alla mugnaia

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: < 1 minuto

Area di produzione
Sono caratteristici della provincia di Teramo e di Pescara, in particolare dei comuni della Val Fino e dei Monti della Laga

 

Descrizione
Si presenta come un bucatino pieno a sezione irregolare ottenuto da un impasto di farina e uova.
Si lavora l’impasto di farina ed uova fino ad ottenere un panetto al centro del quale verrà praticato un foro. Successivamente la lavorazione diventa più complessa e richiede esperienza in quanto le mani vanno posizionate al centro del foro, l’una di fronte all’altra, e lavorando pazientemente l’impasto progressivamente in modo circolare fino a ottenere un lunghissimo maccherone, che poi va tagliato nella lunghezza voluta, generalmente circa il doppio rispetto a un normale.

 

Cenni storici e curiosità
Le origini dei maccheroni alla molinara risalgono intorno al 1340, quando venne introdotto nelle mense di re Roberto d’Angiò, legando questa preparazione alla nascita dei mulini a palmenti, fatti costruire sul fiume Fino dai duchi d’Acquaviva, signori di Atri, come racconta Angelo De Victoriis-Medori nell’articolo “La cucina teramana nella gastronomia abruzzese” (A. IV n.10 della rivista “Abruzzo gastronomico”, Teramo 1979). La metodica di lavorazione osserva ancora oggi le regole della tradizione ed è attestata da Rino Faran-da in Gastronomia Teramana (Ed. Tercas, Teramo 1978).

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