Pane casareccio

PaesidelGusto  | 10 Feb 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

Il pane casareccio (o casereccio) è un tipo di pane che viene prodotto in tutta la Regione Lazio, e che rientra tra i prodotti protetti come PAT (Prodotto agroalimentare tipico) nel succitato territorio.

Composizione

  • Materia prima: farina di grano tenero, acqua, lievito naturale, lievito di birra.
  • Coadiuvanti tecnologici: Nessuno
  • Additivi: Nessuno

Tecnologia di lavorazione del pane casareccio

Il lievito proveniente dalla panificazione precedente viene sciolto in acqua tiepida salata e versato nella farina. Si impasta bene e si lascia fermentare tutta la notte. La mattina successiva si aggiunge altra farina e si impasta bene fino ad ottenere un’amalgama morbida e compatta.

Si lascia in riposo poi dopo breve rimpasto si taglia un pezzo di pasta da conservare per la panificazione successiva e si formano i pezzi a forma oblunga del peso di 500 gr. circa.

Si incide con taglio la parte superiore e si lascia lievitare per 2/3 ore al caldo.  Si cuoce nel forno, riscaldato con fuoco di legna o di tipo industriale.

Area di produzione

L’area di produzione del pane casareccio si estende in tutto il Lazio, compresa la capitale.

Cenni storici sul pane casareccio

Nel corso del XVI secolo a Roma i due tipi principali di pane erano: il pane a decina, per indicare il pane raffinato, in serie di dieci pezzi contigui, e il pane a baiocco, per indicare quello acquistato dal popolino.

Le categorie dei fornai erano due, quelli da stufa che preparavano pagnottelle e pagnotte e quelli detti “casareccianti” che sfornavano solo pagnotte di pane casareccio.

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