Composizione:
a. Materia prima: farina, uova, burro, semi di cumino, acqua, lievito naturale, sale, lievito di birra.
b. Coadiuvanti tecnologici:
c. Additivi:
Tecnologia di lavorazione: farina e lievito vengono impastati con acqua e sale. Quando è terminata la fase di alzata, si aggiungono gli altri ingredienti e altra farina. Si impasta fino ad ottenere un tutto omogeneo soffice ed elastico. Si formano dei pani dal peso di 300/500 gr., si lascia completare la seconda alzata e si cuoce al forno.
Area di produzione: tutta la Sicilia.
Note: il nome, stando al Coria, noto esperto di gastronomia siciliana, non deriva dal francese popeline, evocatore del soffice, ma ha precisi riferimenti ecclesiali per la ricchezza degli ingredienti. Nella Valle del Belice un pane simile, ma senza uova, prende il nome di “Vastedda” o “cucciddatu di S. Giuseppe” (G. Coria, 1981).
Una delle regioni che non si può non visitare in autunno è il Piemonte. È il ...
Il castagnaccio è un dolce povero, relativamente semplice da preparare, e talmente ...
Quando arriva l’autunno, gli alberi cambiano colore, tingendosi di toni caldi e ...
Il fine settimana del 25 e 26 ottobre 2025, la pittoresca cittadina di Châtillon , ...
©
2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur