zona di produzione: Valli dell’entroterra Imperiese
curiosità: Questo è un tipo di pasta, brutto a vedersi, e nato da mani veloci che, senza tanti riti, strappavano dalla sfoglia rettangoli irregolari da condire con le verdure. Il nome sciancà indica appunto strappata o comunque fatta a casaccio. Ancora un esempio di cucina più attenta alla sostanza che non alla forma.
caratteristiche: Streppa e caccialà (Mendatica) Sciancui (Sanremo) nomi che vengono dati ad una pasta, tipo lasagna, strappata a mano, dall’aspetto impreciso e dal caratteristico sapore casereccio di pasta fatta in casa.
preparazione: Ingredienti: per la sfoglia. 500 gr di farina, 1 uovo, acqua, sale. Per il condimento: 400 gr di broccoletti, 250 gr di fagiolini, 4 carciofi, 2 carote, 1 finocchio, 1 spicchio d’aglio, olio, sale, formaggio grana grattugiato.
Lavorazione: preparare un impasto liscio e morbido e lasciar riposare per almeno 15 minuti. Nel frattempo pulire e tagliare le verdure che devono essere cotte separatamente in acqua salata, lasciandole al dente. Stendere la sfoglia e strappare tanti rettangoli, non necessariamente regolari, con le mani. Cuocere la pasta in abbondante acqua salata per 5 minuti, unire le verdure. Scolare il tutto e versare in una terrina dove può essere schiacciato l’aglio, mescolare con l’olio, arricchire con il parmigiano e servire.
Fonte: La vetrina di Agriligurianet.it – Regione Liguria 2005
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