Patata di montagna del Medio Sangro, Patana muntagnola

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

Area di produzione
La zona di produzione ricade nei territori della Comunità “Medio Sangro” (CH) (dall’omonimo fiume che solca la valle) ed in particolare nei Comuni di Montenerodomo, Pizzoferrato, Gamberale e Civitaluparella (alcune aree rientrano anche nel Parco Nazionale della Maiella)
Il comprensorio è caratterizzato da un’identità storica e territoriale omogenea e da sempre vocata alla coltivazione di una rinomata e genuina patata di montagna (produzione effettuata in piccole aziende). L’area è recentemente interessata dallo sviluppo di un turismo di tipo naturalistico, molto interessato al consumo di prodotti locali cosiddetti “di fattoria”.
Le coltivazioni di patata vengono realizzate a quote che vanno dagli 800 ai 1400 m. s.l.m. e vengono effettuate in piccole aziende famigliari con metodi estensivi tipici dell’agricoltura di montagna.
La continuità produttiva è a rischio.

 

Descrizione
Tuberi prevalentemente di forma tondo-ovale, regolare.
Desiree e Kennebec sono attualmente le varietà maggiormente coltivate: la prima a buccia rossa e polpa gialla, la seconda a buccia gialla e pasta bianca.
Sono varietà con alto contenuto di sostanza secca, una lunga capacità di conservazione invernale e di mantenimento delle caratteristiche organolettiche.
Le particolari condizioni pedoclimatiche dei territori di coltivazione influenzano positivamente le caratteristiche organolettiche del prodotto.
Il prodotto viene venduto sfuso o in piccole confezioni di iuta nel periodo autunno invernale.

 

Coltivazione
La patata , in questo comprensorio, viene messa in rotazione con cereali e con prati.
La semina viene effettuata a fine marzo-inizio aprile su terreni preparati in estate.
Le coltivazioni non vengono irrigate, le concimazioni chimiche e i trattamenti antiparassitari sono ridotti al minimo indispensabile, poiché si attua una tecnica di coltivazione estensiva. L’esistenza di allevamenti zootecnici permette ancora l’utilizzo di preziose letamazioni.
Le raccolte si effettuano da fine agosto in poi.
Dopo la raccolta le patate, separate per varietà e per calibro, vengono trasportate nei magazzini aziendali per la conservazione invernale.
Nei locali di conservazione le patate sono mantenute al buio e viene favorito l’arieggiamento del magazzino stesso. Il prodotto viene venduto sul posto ad una clientela di intenditori, sia sfuso sia in piccoli sacchi di iuta.

 

Cenni storici e curiosità
La zona considerata ha una storica vocazione alla coltivazione di una saporita patata di montagna.
La polpa di questo tubero è stata per lungo tempo alla base dell’alimentazione dei contadini, infatti era spesso aggiunta durante la preparazione del pane e della polenta ed ancora oggi è alla base di un tipico prodotto locale (i frascarielli ).
Diversi autori (G. De Thomasis, B. Croce, Prosperi, G. Del Re, ed altri..) indicano che già all’inizio dell’Ottocento la coltivazione del tubero era conosciuta (molto probabilmente la sua coltivazione fu accelerata dopo la terribile carestia del 1817); fino a qualche decennio fa il prodotto veniva ancora scambiato con derrate prodotte a valle e, seppur a livelli molto ridotti, la coltivazione della patata è rimasta una caratteristica peculiare di questi territori.

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