Peperoncino friariello napoletano

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

Territorio interessato alla produzione

aree agricole della provincia di Napoli, agro nocerino sarnese (SA)

Descrizione

E’ un peperone con frutti di forma cilindro-conica, affusolati, con presenza di una costolatura longitudinale e con l’estremità appuntita, si consuma di colore verde (frutto immaturo). Appartiene alla famiglia delle Solanacee genere Capsicum, pianta erbacea annuale, con fusto eretto e ramificazioni dicotomiche più o meno numerose; le foglie sono alterne, il colore verde più o meno intense, lisce e glabre, di forma cordata. I fiori, bianchi, sono solitari e raggruppati. Il frutto è una bacca di dimensioni commerciali variabili tra i 6-10 cm di lunghezza e di larghezza (tra i 2.5 e 3,0 mm) di sapore dolce e aroma intenso.

Coltivazione
L’epoca di coltivazione varia da aprile a fine ottobre: in questo arco di tempo è possibile effettuare più cicli di coltivazione alternativi. E’ praticata anche la coltura in serra che ne consente l’anticipazione temporale della raccolta. Il sesto d’impianto è di 1 m tra le file e 0,5 m sulla fila, con un numero di piante ad ettaro di circa 20.000. In alcuni casi la coltivazione è realizzata anche con l’ausilio di pali di sostegno e fili. La raccolta, in pien’area, si effettua da luglio fino all’autunno inoltrato. Prelibato per il sapore dolce e l’aroma intenso, famoso e molto utilizzato per essere mangiato fritto in padella con olio e aglio con e senza pomodorino, da cui ho origine il nome locale “friariello”. La raccolta viene effettuata e mano, i frutti vengo sistemati per la vendita diretta in cassette di legno e/o di plastica. 

Cenni storici e curiosità
Il peperone è stato introdotto in Europa da Cristoforo Colombo che lo portò dalle Americhe col suo secondo viaggio, nel 1493. A seguito dell’opera di selezione da parte degli agricoltori probabilmente furono selezionati peperoni privi di piccantezza, da cui si è originato l’ecotipo “friariello Napoletano” questo peperoncino si coltiva già dal dopoguerra nelle aree agricole della provincia di Napoli e nel nocerino-sarnese.

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