Susino Massina

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

Zona di produzione: Bassa Val di Magra (La Spezia)

Curiosità: la storia del susino Massina risale agli anni ’60, come testimoniano gli agricoltori della zona e le pubblicazioni agricole dell’epoca dalle quali emerge quanto la frutticoltura fosse importante nell’economia rurale della Bassa Val di Magra negli anni ’50 e ’60, con note di rilievo proprio per la coltivazione del susino. E dai primi dati morfologici sui susini, indicati come quelli “storici”, si può affermare che le piante hanno proprio 40-50 anni di età.

Caratteristiche: varietà da frutto, tipica della Val di Magra, la susina Massina appartiene alla famiglia delle Drupacee, genere Prunus. La pianta di questo delizioso frutto ha portamento assurgente con rami eretti. Le foglie, di piccole dimensioni, si presentano di forma ovale e consistenza coriacea, con una certa tomentosità nella pagina inferiore. Il frutto è rappresentato da una drupa di colore violaceo e di medie dimensioni. La polpa, consistente e soda, rende questa susina resistente alle manipolazioni e al trasporto.

Coltivazione: di facile propagazione attraverso i polloni radicati, come metodo per la moltiplicazione può essere utilizzato anche l’innesto. La pianta è molto rustica e adattabile anche a terreni compatti, argillosi e calcarei; inoltre risulta piuttosto tollerante all’elevata umidità ma non ai ristagni idrici in quanto ha un apparato radicale piuttosto superficiale. Come forma d’allevamento si consigliano quelle tradizionali come il vaso a pieno vento, con sesti d’impianto (distanza da e tra una pianta e l’altra) di metri 5 x 5. La maturazione del frutto avviene nel mese di agosto.

Ricetta: Marmellata di susina
Ingredienti: 1 kg di susine già snocciolate, 1 kg di zucchero.
Preparazione: schiacciare la polpa delle prugne (è importante che siano mature) e passarle al setaccio o nel passaverdura. Porre la frutta con lo zucchero in una pentola alta, mescolare con un cucchiaio di legno, coprire e lasciare riposare per un paio d¿ore. Si otterrà un abbondante liquido che impedirà che lo zucchero si attacchi sul fondo della pentola e faciliterà la cottura. Cuocere a fuoco lento per circa un’ora sino ad ottenere un unico composto di frutta e zucchero. Versare la marmellata ancora calda nei vasi e chiudere ermeticamente.

Fonte: La vetrina di Agriligurianet.it – Regione Liguria 2005

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