Tartufo nero di Fragno, trifola

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: < 1 minuto

Dimensione variabile da quella di una noce ad una arancia, forma rotondeggiante, irregolare, scorza di colore nero con verruche di media grandezza, polpa di colore nocciola scuro, scuro odore gradevole e spiccato.

 

Territorio interessato alla produzione: Appennino parmense territorio comune di Calestano.

 

Cenni storici e curiosità
Tornando al ‘900, un interessante documento, che dimostra come già agli inizi del secolo il Tartufo di fragno fosse ampiamente riconosciuto come tradizione parmense e fosse merce oggetto di traffici locali, è la lettera di Mons. Conforti, Vescovo di Parma, indirizzata ad Angelo Calzolari di Fragno il 5 dicembre 1920 (alla data si è nel pieno della raccolta). Nella lettera, alla prima riga, il Vescovo di Parma ringrazia il Calzolari per la selvaggina, la Trifola (cioè il tartufo), e i formaggini. Dagli anni 60-70 il tartufo Nero di Fragno è entrato a far parte dei menù della Locanda Mariella di Fragno, epicentro della cultura gastronomica locale, e degli altri ristoranti della zona; dagli anni ’70 si celebra la Fiera del Tartufo, a Fragno poi, dal 1983, la fiera è estesa a tutto il Comune e diventa poi Festa Nazionale.

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