Tortelli di ricotta alla piacentina, Tortelli, Turtei cu la cua, Turtei

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: < 1 minuto

Area di produzione
In provincia di Piacenza, dove hanno spesso una specifica forma, anche se in realtà lo stesso tipo di prodotto si trova un po’ in tutta l’Emilia, in particolare in provincia di Reggio Emilia.

 

Descrizione
Primo piatto costituto da rettangoli di pasta sfoglia ripieni.
All’impasto, composto da farina, acqua, uova e sale, si aggiunge un ripieno costituito da ricotta, spinaci, Grana Padano, noce moscata, uova e sale.
Conditi solitamente con burro, parmigiano e salvia o pomodoro fresco.
Sebbene siano frequentemente confezionati con due caratteristiche “code” (turtéi cun la cua, turtéi cun il cui in piacentino), che conferiscono loro la distintiva “forma a caramella”, sono anche preparati in forma rettangolare.

 

Cenni storici
La tradizione delle paste ripiene dell’Italia settentrionale viene fatta risalire al Medioevo. La ricetta del territorio di Piacenza era nota a Giovanni Boccaccio, che definiva semplicemente piasentino la varietà locale del tortello.  Secondo alcune ricerche, la caratteristica chiusura della pasta con due “code” alle estremità è menzionata a partire dal 1351, l’anno in cui il nobile piacentino Bernardo Anguissola ospitò Francesco Petrarca al castello di Vigolzone (PC). Fu il feudatario a chiedere al personale di cucina di modificare dei comuni ravioli in un qualcosa di più originale e visivamente gradevole per i canoni estetici del poeta laureato a Roma in Campidoglio. Con la stessa conformazione furono apprezzati e descritti anche da un altro poeta, Giosuè Carducci, ospitato al castello nel 1888 dal conte Cesare Anguissola

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