Purcidduzzi, la variante ‘leggera’ di un dolce amatissimo in tutta Italia

Fabrizio Capecelatro  | 09 Feb 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti

Il Salento ci ha abituato, soprattutto in questi anni di fama turistica, a proporre ricette che sono una vera e propria delizia per il palato. E tra le sue tante ricette che conquistano, ce n’è una che sembra apparentemente la copia anastatica di un’altra diffusissima al Sud Italia, ma dalla quale si discosta per alcuni, importanti particolari. Stiamo parlando dei purcidduzzi, piccoli gnocchetti dolci, fritti e conditi con miele caldo e confettini colorati, noti per la loro forma che ricorda piccoli porcellini, da cui derivano il loro nome. Scopriamo insieme l’origine della loro bontà!

Non c’entrano nulla (o quasi) con gli struffoli

Gli ingredienti base dei purcidduzzi, Purceddhruzzi in dialetto salentino, includono farina, olio extra vergine d’oliva aromatizzato con le bucce di agrumi, un tocco di vino bianco secco, e, a seconda delle varianti familiari, possono essere arricchiti con grappa, limoncello o succo di agrumi. La ricetta dei purcidduzzi si distingue per l’assenza di uova, rendendoli particolarmente leggeri e friabili, un tratto distintivo che li differenzia dagli struffoli napoletani​.

Nonostante le somiglianze iniziali con questi dolci partenopei, di cui hanno forma e composizione finale del piatto simile, i purcidduzzi si distinguono non solo per gli ingredienti ma anche per il metodo di preparazione e la presentazione finale, offrendo una texture e un sapore unici che riflettono la ricchezza della tradizione culinaria del Salento. Ogni famiglia del sud della Puglia, poi, custodisce gelosamente la propria versione della ricetta, trasmettendo di generazione in generazione i segreti di questo dolce natalizio​ che si può facilmente riprodurre in ogni momento dell’anno.

Ricetta purcidduzzi facile e veloce

Questa ricetta è quella più semplice e versatile. Rappresenta un pò la base su cui si può intervenire per personalizzare il gusto dei nostri purcidduzzi artigianali. Ad esempio, alcuni preferiscono aggiungere scorzetta di limone o chiodi di garofano all’impasto. Altri aggiungono il miele a freddo dopo la frittura. Insomma, una volta padroneggiato il metodo ci si può anche divertire a personalizzarli.

Ingredienti

  • Farina 00 500 g
  • Limoncello o vino 250 ml
  • Olio EVO 50 g
  • Sale fino q.b.
  • Pepe nero q.b.
  • Scorza d’arancia q.b.
  • Miele millefiori 300 g
  • Codette colorate 30 g
  • Olio di semi per frittura q.b.

Preparazione

  • Unire in una ciotola capiente farina, sale, pepe e scorza d’arancia
  • Aggiungere limoncello e olio e iniziare a creare un impasto dalla consistenza compatta
  • Lasciate riposare l’impasto per almeno un’ora
  • Tagliate delle piccole porzioni di impasto e formate prima dei salsicciotti, poi dei piccoli gnocchetti di circa 1 centimetro
  • Friggete gli gnocchetti in abbondante olio caldo (170 °C) fino a doratura e scolateli su carta assorbente
  • Scaldate del miele in un pentolino, versateci dentro i purcidduzzi e mescolate fino a ricoprirli bene
  • Trasferiteli su un piatto da portata, coprite con le codette colorate e servite

Tutte le varianti di un dolce speciale

I purcidduzzi, così come gli struffoli, sono un dolce che ha avuto una facile diffusione grazie alla facilità di reperimento degli ingredienti, disponibili nelle dispense di quasi tutte le famiglie. Ecco perché se ne trovano molte varietà nelle cucine regionali. Tra queste, in Sicilia e Calabria è spesso preparata la pignolata e in tutto il Centro Italia si fa la cicerchiata. Le differenze sono prevalentemente in alcuni ingredienti dell’impasto e nella presentazione finale, ma tutte le varianti prevedono la frittura di un impasto che viene poi tenuto insieme dal miele.

Fabrizio Capecelatro
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