È un territorio segnato da colline moreniche, terrazzamenti sapientemente coltivati, uliveti e boschi che sembrano sussurrare antiche leggende. Qui la vite trova un microclima votato all’eccellenza e genera vini che sono espressione pura di un genius loci unico al mondo. Nel cuore verdeggiante del Veneto, dove i soffi dei Lessini accarezzano i colli, la Valpolicella è un mondo che profuma di storia, passione e poesia.
Le colline scavate dai progni e modellate dall’Adige disegnano un paesaggio che contribuisce a definire l’identità gustativa di ogni bottiglia. Qui il clima offre ettari di terra calda ma ventilata, piogge distribuite fra primavera e autunno, escursioni termiche d’estate che regalano vigore e freschezza alle uve. Le marogne, i terrazzamenti tradizionali, parlano di sudore, fatica e cultura contadina: ogni sorso reca in sé un segreto tramandato, una scelta attenta di vendemmia, un’esperienza le cui origini sono da ricercare andando parecchio indietro nel tempo.
Vini come il Valpolicella Classico, il Ripasso, il Recioto e l’Amarone nascono da un percorso lento, compiuto, di lenta concentrazione. Il Recioto, anch’esso figlio di queste terre, nasce in chiave dolce, grazie a un leggero appassimento delle uve, e da qui prende vita l’Amarone: nato “per errore” nel 1936 nella Cantina Sociale Valpolicella, è ufficialmente imbottigliato dal 1953 grazie alla cantina di Negrar. Il risultato è un vino opulento, intenso, un mosaico olfattivo di frutta matura, spezie e note di cioccolato, da gustare come fosse un romanzo. Il Ripasso è uno specchio raffinato, un vino che riposa sulle vinacce dell’Amarone donandosi nuova vita e complessità, con tannini più setosi, apertura fruttata e profondità. Il Valpolicella Classico, più mediterraneo e brioso, è l’essenza del quotidiano: versatile, fresco, elegante, con la spontaneità che ti invita a bere il secondo calice senza pensarci troppo. Il Ministero del Gusto, incarnato da consorzi, cooperative e cantine familiari, ha promosso per decenni questi vini in ogni angolo del globo. Importante è il Consorzio di tutela dei vini della Valpolicella, istituito nel 1925, che ancora oggi lavora per difendere e valorizzare questa denominazione così ricca e variegata.
L’Amarone non è solo vino: è un poema in bottiglia. Il Ripasso non è solo un vino: è una rinascita gentile. Il Classico non è solo un rosso: è un sorriso quotidiano. Il Recioto non è solo un dolce: è un verso conclusivo. La magia dei vini della Valpolicella trova un palcoscenico d’eccellenza nell’edizione 2025 di Vinòforum, che si terrà a Roma, a Piazza di Siena nel cuore di Villa Borghese, dall’8 al 14 settembre. In questa vigilia autunnale, momento di piena identità per i vini, Vinòforum li celebra con masterclass e degustazioni d’eccezione: i percorsi includeranno anche i vini iconici della Valpolicella accanto a spumanti, champagne, rum e grandi rossi d’oltralpe. Immagina un Wine Top Tasting in cui l’Amarone sprigiona la sua energia silenziosa, il Ripasso racconta il suo secondo atto e il Classico sussurra la sua eleganza: vere narrazioni sensoriali condotte da produttori e sommelier AIS Lazio, capaci di trasformare ogni calice in un viaggio fra storia, passione e territorio. Far parlare questi vini significa raccontarli con anima e precisione evocando i terrazzamenti silenziosi, il vento che frena la pioggia d’estate, la luce dorata del tramonto sui grappoli di Corvina, Rondinella e Molinara. Significa unire geografia, storia, sensorialità in un unico flusso narrativo che ha tutto il profumano delle cantine di un tempo.
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