Sono (quasi) tutti fritti: questi 10 street food sono tra i più buoni da mangiare camminando nel Lazio

Francesco Garbo  | 04 Apr 2024  | Tempo di lettura: 5 minuti

Ormai di gran moda la parola street food, una parola inglese che indica appunto il cibo di strada, tutte quelle pietanze molto spartane che possono essere mangiate anche in strada e senza l’uso di posate per una pausa informale e veloce. Ma l’Italia è ricchissima di questi cibi, spesso di origini povere e contadine, che vengono preparati durante le feste di paese o dai ristoranti che propongono una cucina tradizionale.

10 street food da non perdere nel Lazio

Vediamo quindi 10 street food, raccolti qua e la nel Lazio, da non perdere. Amici lettori che siete a dieta, quest’articolo non fa per voi, quasi tutti e 10 i cibi sono fritti, quindi astenetevi dal leggere questo contenuto oppure fatelo in vista del vostro giorno libero dalla dieta.

1.Frittella di cavolfiore (Tuscania)

Una ricetta legate alle feste, spesso infatti si preparare durante le feste di paese in onore di Sant’Antonio Abate a Gennaio e a Marzo per San Giuseppe. A Prescindere dalla festa in cui si consumano queste frittelle sono a base di cime di cavolfiori, avvolte da pastella che una volta fritta diventa una croccante camicia per i cavolfiori che rimangono morbidi e cotti a puntino.

2.Crespella di Veroli

Siamo in Ciociaria e ci troviamo sempre davanti a una preparazione tipica dei giorni di festa. A Marzo, durante la festa di Santa Francesca Romana si preparano le crespelle fritte in olio EVO e condite con abbondante zucchero. L’impasto semplice realizzato con farina, acqua e lievito, simile a quello del pane, viene fatto lievitare e poi lavorato a forma di ciambella.

3.Baccalà fritto

Un’irresistibile ricetta che spesso si consuma durante la viglia di natale. Saporitissimo baccalà accolto dalla pastella viene fritto fino a quando l’esterno diventa croccante. Uno dei fritti più gettonati durante il 24 dicembre, spesso anche accompagnato da un po’ di succo di limone che rinfresca ogni morso. Non mancano i negozi storici a Roma che come loro specialità propongono solo filetti di baccalà fritto. Nel prepararlo fate sempre attenzione a salare poco la pastella perché spesso il baccalà, essendo dissalato, è saporito già di suo.

4. Ju salavaticu

Una specialità tipica di Rovaiano, un piccolo paesi tra il Parco dei Monti Lucretili e quello dei Monti Simbruini. Parliamo sempre di una ricetta simile a quella delle frittelle ma questa volta la forma è circolare, come una piadina insomma. Un dolce legato a una tradizione antica, erano infatti le donne a preparare questa specialità, portandola ai mariti come pausa pranzo dal lavoro. Un pane povero, molto semplice che veniva trasportato in un cesto portato sul capo. Non solo questa sorta di pane, ma nella cesta c’erano anche erbe selvatiche, polenta e vino.

5. Salvia fritta

Spesso questa preparazione si trova nel fritto misto in pastella, tipico degli antipasti laziali. La salvia fritta oltre ad essere super croccante è anche molto aromatica e sarà difficile smettere di mangiarla, un po’ come si fa con le patatine fritte. Il segreto di questa frittura è proprio la pastella che protegge le foglie di salvia dalle alte temperature che la brucerebbero in pochi secondi.

6. Carciofo romano

I carciofi sono buoni cotti in tutti i modi, diciamocelo chiaro. Che siano alla griglia, scottati in padella o fritti, i carciofi sono sempre la scelta giusta, ma probabilmente la ricetta che li valorizza al meglio anche esteticamente parlando, è quella dei famosi carciofi alla giudia. Una ricetta che viene dal cuore di Roma, precisamente dal ghetto ebraico. Questi carciofi, una volta mondati, vengono prima fritti a bassa temperatura per cuocerli al cuore e poi, una volta terminata la prima frittura e raffreddati, si aprono e si friggono dalla parte delle foglie che in frittura diventano molto croccanti.

7. Polpette di bollito

Una ricetta tanto gustosa quanto povera, una delle classiche ricette del riuso che nasce dall’esigenza di rendere gustosa una carne che così appetitosa non era. Infatti, una volta usata per conferire sapore al brodo, la carne diventava difficile da mangiare così semplicemente lessata. Ecco dunque l’ingegno: prendere quella carne e friggerla, coperta da una panatura croccante. Davvero irresistibili queste semplici polpette soprattutto se accompagnate da una salsa verde o dalla senape.

8. Fiori di zucca fritti

In estate sono tra i fiori più ricercati sulle tavole. La pianta delle zucchine è così generosa da donarci non solo le zucchine ma anche dei fiori molto buoni, soprattutto se preparati come si usa a Roma. Il fiore, privato del pistillo, viene farcito con la mozzarella e l’acciuga. Poi il tutto viene passato nella pastella e cotto in olio bollente. Questi fiori sono semplicemente irresistibili per l loro croccantezza esterna e la mozzarella filante.

9. Supplì

Un classico antipasto di tutte le pizzerie del Lazio. Ormai se ne trovano in mille versioni, alla cacio e pepe, alla gricia, con ragù di carne o al pomodoro e basilico. In realtà il nome completo è supplì al telefono perché la mozzarella all’interno fila ad ogni morso. La ricetta più antica vede il riso condito con regalie di pollo, macinato e funghi: mica male come abbinamento. Potete decidere il ripieno che più preferite, ma una cosa non deve mancare, abbondante mozzarella nel cuore del nostro supplì.

10. Bombe con la crema

“Le bombe delle sei non fanno male” cantava Antonello Venditti. E come dargli torto, le bombe non fanno mai male, soprattutto se farcite con abbondante crema. Anche qui parliamo di un cibo fritto ma in questo caso dolce. Che sia a colazione, a merenda o di notte dopo la serata al pub con gli amici, è sempre il momento giusto per consumare le soffici bombe fritte, tuffate nello zucchero e farcite con crema al cioccolato o crema pasticciera.

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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