Ramassin, dal Medio Oriente al Piemonte la susina nata dalle incursioni dei Saraceni

PaesidelGusto  | 20 Apr 2024  | Tempo di lettura: 2 minuti
Ramassin, susina piemontese

Quando dici ramassin parli anche del gusto autentico delle colline piemontesi. Perché proprio qui, tra paesaggi mozzafiato e vigneti a perdita d’occhio, il ramassin è una susina che è al tempo stesso un tesoro nascosto del territorio.

La sua forma tonda e il colore scuro lo rendono facilmente riconoscibile, e il sapore dolce e leggermente acidulo lo rende irresistibile al palato di ogni buongustaio.

Ramassin, usi in cucina

Il ramassin nelle cucine del Piemonte viene utilizzato in tanti modi diversi, e in ricette e preparazioni sia dolci che salate.

La sua polpa morbida e succosa è perfetta per la preparazione di marmellate e confetture, ma si presta anche alla realizzazione di salse agrodolci da abbinare a formaggi stagionati o carni arrosto. Inoltre, la sua buccia aromatica può essere utilizzata per aromatizzare liquori e grappe.

Ramassin, origini saracene


Ramassin

Il ramassin (talvolta chiamato anche dalmassin) è una varietà di susino autoctona, le cui piante in quanto tali sono sparse un po’ in tutto il Piemonte. Anche se pare che non nasca in Piemonte, ma che alle spalle abbia una storia legata ai Saraceni.

Pur essendo un endemismo, specie o varietà presente in un territorio isolato, del Piemonte sud- occidentale, se ne riscontrano tracce di presenza anche nella Riviera di Ponente e in Provenza. Tale distribuzione, che corrisponde alle aree delle incursioni saracene del IX e X secolo, induce a ritenere che i ramassin possano essere stati introdotti dal Medio Oriente nell’alto Medioevo.

In questo modo anche il ramassin entra a pieno diritto nelle  tante tracce che la cultura e la civiltà araba hanno lasciato nel Piemonte meridionale.

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