Regala viste tra le più belle d’Italia: è lei la città-terrazza con vista su Firenze da vivere tra sapori toscani e panorami d’autore

Claudio Garau  | 24 Ago 2025

Fiesole è un borgo che sa di toscanità al primo sguardo. Già dalla città di Firenze si scorge il profilo del “colle lunato” con il campanile slanciato del Duomo e la mole del convento di San Francesco, a segnalare la presenza discreta ma affascinante del borgo.
Salendo per i tornanti panoramici, la vista della cittadina si dissolve tra le curve, lasciando spazio a vigneti, ville signorili e giardini curati, fino a ritrovarla improvvisamente, incastonata tra le valli dell’Arno e del Mugnone, come un dipinto che si mostra al visitatore.
Antico insediamento etrusco, poi trasformato in città romana, Fiesole custodisce con grazia i segni delle epoche passate. Il Rinascimento la scelse come rifugio e luogo di delizie, tanto da attirare i Medici e le loro sontuose ville.

Tesori d’arte e di archeologia, dai Romani a Garibaldi


Questo piccolo borgo di circa 42 kmq, quasi interamente collinare, si adagia tra oliveti e cipressi, boschi silenziosi e dimore nobiliari che si fondono armoniosamente con il paesaggio. Dai 58 metri sulle rive dellìArno fino ai 702 metri del Poggio Pratone, Fiesole regala scorci incantati e un respiro d’eternità.
Ad accogliere il visitatore c’è la suggestiva piazza Mino da Fiesole, irregolare e viva, circondata da ristorantini e da monumenti. Qui si trovano il palazzo Pretorio, con il monumento all’incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, e la chiesa di Santa Maria Primerana, risalente al X secolo.
Ma è nella vasta area archeologica che il cuore antico di Fiesole torna a pulsare: il teatro romano, con le sue dieci file di gradoni, si apre sulla valle come un abbraccio. Poco distante, le Terme del I secolo a.C. conducono all’area sacra, dove si ergono i resti del tempio etrusco dedicato a Minerva. Immersi in questo scenario senza tempo, ci si sente spettatori privilegiati di una storia millenaria.
All’interno dell’area si trova il Museo Archeologico, a forma di tempietto tuscanico, che custodisce reperti che raccontano la vita della città dalla protostoria al Medioevo, con una collezione di bronzi, marmi, ceramiche greche ed etrusche. Di particolare pregio la Collezione Costantini, un tesoro di arte antica.

Museo Bandini, Cappella di San Jacopo, Badia Fiesolana e non solo: il borgo è un grande scrigno di bellezze


Altro scrigno di meraviglie è il Museo Bandini, che ospita la raccolta di Angelo Maria Bandini, storico e collezionista del Settecento. Le sue sale brillano d’oro, tra i fondi oro del Duecento e Trecento di Taddeo e Agnolo Gaddi, Lorenzo Monaco, Nardo di Cione. Spiccano anche opere del Quattrocento, come i Trionfi di Iacopo del Sellaio e una Madonna col Bambino della bottega del Botticelli. Di recente, vi si sono aggiunte venti splendide terrecotte policrome dei Della Robbia.
Non meno affascinante la Cappella di San Jacopo, antico oratorio del Palazzo Vescovile, restaurata e aperta al pubblico, impreziosita da un affresco monumentale di Bicci di Lorenzo e da una pregevole collezione di arte orafa sacra.
Poco distante, la Badia Fiesolana, con la sua facciata in marmo bianco e verde, collega idealmente il borgo a capolavori fiorentini come San Miniato al Monte. Fondata nel Mille e poi affidata ai Canonici lateranensi, fu consacrata come cattedrale di Fiesole da Jacopo il Bavaro.
La Basilica di Sant’Alessandro, di impianto paleocristiano, custodisce sotto l’abside resti etruschi che testimoniano la sovrapposizione delle civiltà. Ancora viva è la memoria del vescovo martire Romolo, cui è dedicata la Cattedrale di San Romolo, fondata nel 1028, con uno splendido impianto romanico e una cripta scavata nel tempo.
Fiesole è anche natura, con il Monte Ceceri che conserva le cave di pietra serena citate da Vasari e Cellini, e che la leggenda vuole sia stato il luogo in cui Leonardo da Vinci tentò il volo umano.

La gastronomia locale e.. il primo semifreddo della storia

E poi c’è la tavola, regno dei sapori autentici. Fiesole è patria della cucina toscana più sincera e verace. Nei locali ristoranti potrai gustare i crostini toscani con fegatini, la ribollita – una densa zuppa di verdure e pane – la pappa al pomodoro, con basilico e pomodori maturi, i pici all’aglione e tagliatelle al cinghiale, i fagioli all’uccelletto, la bistecca alla fiorentina – regina incontrastata – i salumi e formaggi locali, con finocchiona e pecorino. Senza dimenticare i cantucci e vin santo, dolce chiusura in perfetto stile toscano.
E per chi ha un debole per i dolci, non si può lasciare Fiesole senza aver assaggiato lo zuccotto, primo semifreddo della storia, o la schiacciata alla fiorentina, regina del carnevale.
A Fiesole il tempo rallenta, la storia sussurra, e ogni angolo invita a scoprire un’autentica Toscana, fatta di bellezza, memoria e gusto. Un luogo che non si visita, ma si vive.

Claudio Garau
Claudio Garau


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