Stiamo parlando di una ricetta molto amata, ma poco conosciuta fuori dal mantovano, che è di una semplicità spaziale e dal gusto fuori dal mondo.
La versione “base” prevede letteralmente 4 ingredienti, mentre per la versione originale ne bastavano anche tre: parliamo di un piatto diverso dal comune, che nasce sulla necessità di una problematica comune: gh’ò minga temp, gh’ò da laurà (“non ho tempo, ho da lavorare”).
Tutto questo perché il risotto alla pilota è un piatto che deriva dai braccianti delle “pile”, che lavoravano duramente e non avevano tempo per dare attenzione alla cottura del riso, e svilupparono un piatto che fa della comodità il suo genio.
La pilatura del riso tramite le pile è una pratica che risale almeno al Medioevo. La pila più antica e funzionante d’Italia sta nel mantovano e si chiama Pila Vecia, attiva dal 1650, miracolosamente risparmiata dai bombardamenti della seconda Guerra Mondiale.
Parliamo di mulini da riso, fondamentali per l’economia locale, e ci riferiamo al processo dove il riso grezzo essiccato (che in azienda chiamano risone) viene diviso dal proprio rivestimento per essere messo in commercio.
Anticamente lo si faceva a mano e il pilota, con un mortaio, puliva i chicchi. Tutto deriva dalla mancanza di tempo: il risotto alla pilota non richiede di seguire la cottura del riso.
Detto questo, passiamo alla ricetta, comoda come poche.
Risotto alla pilota, versione basic
Facciamo un piccolo disclaimer: come per ogni ricetta le varianti e le opinioni sono tante, milioni di milioni.
Il dibattito sta nella scelta degli ingredienti: c’è chi usa semplicemente la salamella mantovana, che ha una buona quantità di aglio nell’impasto, o chi suggerisce di usare il pisto di macinato misto di maiale, sale, pepe e aglio.
C’è anche chi, invece, aggiunge un trito di rosmarino: si fa spesso nei ristoranti. Se questa ricetta vi viene bene, il merito sarà vostro. Se viene male, date la colpa a noi (si fa per dire).
Il risultato sarà del riso sgranato, bello al dente, con un condimento molto saporito. Il riso si sarà fatto praticamente da solo, il condimento è una amalgama di ingredienti fatta forse il giorno prima (o la mattina stessa) e cotto per poco tempo in padella. Comodissimo.
Per informazione: la ricetta “base” prevedeva riso, carne, burro e Grana grattugiato. In origine, invece? Era molto piu’ semplicemente un soffritto di cipolla.
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Per accompagnare un piatto ricco e saporito come il risotto alla pilota, il vino rosso ideale deve struttura e carattere per bilanciare i sapori intensi della carne. Un buon Valpolicella Classico, non troppo invecchiato per mantenere freschezza e vivacità, è il vino giusto. Le note fruttate completano bene la succulenza della carne, soprattutto se fate la variante col puntel.
Per quanto riguarda il vino bianco da usare nel pesto di maiale, l’ideale è un vino secco e aromatico che si integra bene senza sovrastare la carne. Un Lugana fresco, bianco lombardo dalle note floreali e dalla buona acidità, andrà benone.
A seconda di a chi lo si chiede, le risposte mostrano che questa ricetta ha almeno 3 opzioni per la carne di maiale:
La variante più famosa del risotto alla pilota è il risotto alla pilota col puntel. Parliamo della stessa ricetta arricchita con le braciole di maiale (o le costine), che vengono rosolate nel burro e piazzate nei piatti lasciandone l’osso, avendo cura di mettere l’osso verso l’alto.
Ciò praticamente fa da manico, ossia da “puntel”, portando l’affamato pilota ad avere le mani impegnate: forchetta da una parte, braciola dall’altra.
Riso e comrisatico.
In assenza di Vialone Nano si può tranquillamente utilizzare il Carnaroli, con lo stesso dosaggio.
Come menzionato in precedenza, non è l’obiettivo della ricetta. Il risultato finale è avere del riso al dente facile da preparare, come se fosse un’insalata di riso, ma molto più saporita.
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Se vi piace particolarmente il riso al dente e la comodità, fate amicizia con un cuociriso: sarà il vostro nuovo migliore amico, e farà tutta la cottura riducendo ulteriormente le cose da fare. Basterà mettere riso e acqua salata e farà da sé.
Voi come lo fate? Cosa scegliete? Fateci sapere!
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