Si sbollentano, raschiano e puliscono i codini di maiale, si lasciano raffreddare. Si rimettono a cuocere adagio in abbondante acqua salata con cipolla, sedano e una carota.
Nel frattempo si fa rosolare in un tegame una noce di burro, un trito di cipolla, prosciutto crudo e aglio, si uniscono i codini ormai a metà cottura, tagliati a tronchetti. Si lascia cuocere il tutto per qualche minuto aggiungendovi alcune spruzzate di vino bianco secco, un pizzico di sale, pepe e qualche pomodoro tagliato a pezzetti.
Quando tutto sarà legato si unisce qualche cucchiaiata di brodo, facendo in modo che l’intingolo copra i pezzetti di codini e cuocere a fuoco lento con il coperchio.
A questo punto si fa rosolare in un tegame burro e cipolla affettata sottile, si unisce il riso e lo si fa cuocere bagnandolo con il brodo caldo e spruzzandolo ripetutamente con il vino bianco secco.
Quando è pronto si rovescia sul piatto di portata formando uno zoccolo sul quale si porranno i codini e il loro sugo.
Territorio interessato alla produzione: Tutta la provincia di Piacenza.
Cenni storici e curiosità
Il piatto è d’uso nella stagione fredda all’epoca dell’uccisione del maiale. Tipico piatto della cucina povera contadina.
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