Nato come formaggio piuttosto umile, la Robiola bresciana è stata oggi notevolmente rivalutata e trova un numero sempre maggiore di estimatori. La denominazione di Robiola ha due origini: la prima è legata al latino rubere che vuol dire rosseggiare, proprio come rosseggiante diviene la crosta nelle forme molto mature. La seconda, invece, nasce dal comune di Robbio Lomellina in provincia di Pavia che ne rivendica la paternità. La Robiola bresciana è conosciuta anche con i termni di Smorzasoel, Formaela, Rubiulina.
In entrambi i casi la pasta si presenta di colore bianco al centro e lievemente paglierino nel sotto crosta.
Area di produzione
La Robiola Bresciana è prodotta nalla bassa Bresciana, in Franciacorta e nella zona del Lago d’Iseo, località Sebino, nelle province di Brescia e Bergamo.
Cenni storici e curiosità
Si narra della Robiola bresciana e delle sue antichissime modalità produttive già ne “L’inchiesta agraria e sulle condizioni della classe agricola in Italia” condotta dal 1877 al 1885, più nota come inchiesta Jacini dal nome del presidente della giunta nominata per svolgerla.
Indetta dal Parlamento, l’inchiesta ebbe l’intento di rilevare sull’intero territorio nazionale le condizioni economiche e le abitudini di vita nelle campagne, grazie alla collaborazione di numerose personalità politiche dell’intero arco parlamentare.
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