È l’unico vino traditore d’Italia: ecco la sua storia incredibile e perchè si chiama così

Maddalena  | 13 Set 2024

Nel cuore dell’ Oltrepò Pavese, una regione ricca di tradizioni vinicole e paesaggi mozzafiato, nasce un vino dal nome misterioso e affascinante: il Sangue di Giuda. Questo vino, con il suo intenso colore rosso rubino e sfumature violacee, attira l’attenzione non solo per il gusto ma anche per il suo nome così curioso. Le caratteristiche, le origini e il significato di questo intrigante vino che incarna la tradizione e la cultura culinaria della Lombardia sono tutte da scoprire.

Le caratteristiche del Sangue di Giuda


Oltrepo’ Pavese

Il Sangue di Giuda è un vino che si distingue per il suo aspetto e sapore unici. Ottenuto esclusivamente in una piccola zona dell’ Oltrepò Pavese, è un rosso dal colore intenso e bellissimo, spesso leggermente frizzante e tendenzialmente dolce. Queste caratteristiche lo rendono particolarmente apprezzato dai giovani e dai neofiti del vino. La sua dolcezza e la leggera frizzantezza lo rendono perfetto per chi si avvicina per la prima volta al mondo del vino, ma non per questo deve essere sottovalutato dagli esperti.

Prodotto dalla vinificazione di uve Croatina, Barbera e altri vitigni come Uva Rara, Ughetta e Pinot Nero, il Sangue di Giuda offre un bouquet aromatico fine ma persistente. Il profumo è fresco e fragrante, con leggeri sentori di confettura e fiori appassiti. Al palato, si presenta con un sapore dolce e carezzevole, un corpo morbido ed equilibrato, e un persistente retrogusto che lascia una piacevole sensazione. È disponibile nelle versioni vivace, frizzante e spumante, e dà il meglio di sé servito a 12°C, abbinato a formaggi secchi e piccanti, dolci a base di marmellata, fragole e pesche.

Le origini del Sangue di Giuda

bicchieri di vino rosso
bicchieri di vino rosso

Le origini del nome “Sangue di Giuda” sono avvolte nel mistero. Non esistono fonti certe che spieghino l’origine di questo nome particolare, ma ci sono diverse teorie e racconti che cercano di dare una spiegazione. Una delle ipotesi più accreditate si basa sull’assonanza con il colore del vino: il rosso intenso con riflessi violacei ricorda il sangue, mentre “Giuda” potrebbe riferirsi al tradimento, simboleggiando un vino che “tradisce” per la sua dolcezza e bassa gradazione alcolica, che varia tra il 7% e il 12%.

Una leggenda locale narra che dopo il tradimento e il suicidio di Giuda, Gesù, mosso a compassione, lo resuscitò e lo portò a Broni, in Lombardia. Gli abitanti, riconoscendolo, tentarono di ucciderlo nuovamente, ma Giuda, per farsi perdonare, compì un miracolo risanando le viti malate della regione. In segno di gratitudine, gli abitanti dedicarono a lui il nome del loro vino. Sebbene questa storia non abbia riscontri nelle sacre scritture, aggiunge un tocco di fascino e mistero al Sangue di Giuda. L’ipotesi più credibile, proposta dall’ampelografo Arturo Marescalchi nel 1925, suggerisce che il nome sia dovuto al colore rosso intenso del vino, e al fatto che, per chi ne abusa, possa risultare “traditore” a causa della sua dolcezza ammandorlata, che maschera la vera potenza del vino.

Scoprire e gustare il Sangue di Giuda

Taleggio
Taleggio

Il Sangue di Giuda è uno di quei vini che vanno apprezzati per la loro particolarità. Perfetto per accompagnare i dessert e le carni alla griglia, questo vino offre un’esperienza sensoriale davvero variegata, grazie al suo equilibrio tra dolcezza e struttura. La sua versatilità lo rende adatto anche a diversi abbinamenti, invitando a sperimentare e giocare con i sapori. Per chi desidera esplorare ulteriormente la gastronomia di questo ricco territorio, il Sangue di Giuda può essere abbinato a specialità tipiche lombarde come i formaggi stagionati e i dolci tradizionali a base di frutta.

Inoltre, è interessante confrontarlo con altri vini locali, per apprezzare le diverse sfumature e peculiarità che ogni territorio può offrire. Il Sangue di Giuda non è solo un vino, ma una porta aperta sulla storia, la cultura e le tradizioni dell’ Oltrepò Pavese. Un invito a scoprire e valorizzare le radici enologiche italiane, gustando ogni sorso con la consapevolezza del patrimonio che racchiude. Quindi, la prossima volta che vi troverete di fronte a un calice di Sangue di Giuda, ricordate le storie e le leggende che lo accompagnano e lasciatevi tradire piacevolmente dal suo irresistibile fascino.

Maddalena
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