Saremo davvero costretti a mangiare una pizza fatta di grilli?

Francesco Garbo  | 25 Mag 2023  | Tempo di lettura: 3 minuti

In commercio esistono tantissimi tipi di farina: la farina di riso, di semola o le più conosciute come la farina 0 o 00. Una farina però ultimamente sta facendo parlare molto di se, la farina di insetti. Capiamo meglio di cosa si tratta.

Pro e contro della farina di grillo

Sicuramente la prima reazione alla farina proveniente da grilli o insetti non è delle migliori, non fa di certo piacere pensare di mangiare un insetto, anche se molto si deve ad un’abitudine portata dalla cultura in cui si nasce e cresce. Non sono pochi i paesi nel mondo dove gli insetti da anni. Quindi probabilmente è la sola idea di nutrirci di un insetto a infastidirci anche perché mangiamo già insetti ma senza esserne consapevoli.

Alcuni insetti sono già presenti tra gli ingredienti

Avete mai mangiato uno yogurt ai frutti rossi? Degli orsetti gommosi? Succhi di arancia o frutti rossi? E chi di voi ha rinunciato a uno Spritz? Be ecco in questi casi molto probabilmente avete mangiato un insetto o meglio, una lavorazione che prevede l’utilizzo di un insetto in particolare, la cocciniglia. Da questo piccolo insetto infatti si estrae un colore rosso molto acceso che in etichetta corrisponde alla sigla E120.

Proprietà nutritive della farina di grillo

A prescindere dal gusto quindi sarebbe utile ragionare prima su determinati aspetti, come ad esempio la sostenibilità della farina di insetti e se questo tipo di farina può nuocere alla nostra salute. Dal punto di vista sanitario molti scienziati sono d’accordo sul fatto che questo tipo di farina non abbia nulla da invidiare alle altre. Infatti è ricca di fibre, proteine, vitamina B12 e proviene da insetti controllati e certificate. L’unico problema riscontrato è quello delle allergie. Infatti potrebbe risultare fonte di problemi legati alle allergie la chitina, la proteina contenuta nel carapace dei grilli.

Se dal punto di vista nutritivo è una farina ineccepibile, i problemi arrivano se consideriamo il costo. Infatti se la farina comune si aggira intorno ai 2 euro, massimo 5 o 6 al kilo se è biologica, lo stesso non vale per quella di grillo che si aggirerebbe intorno ai 70 euro al kg, non proprio economica insomma. In conclusione quindi difficilmente questa farina può essere nascosta in preparazioni, sia per il prezzo sia perché ogni ingrediente deve essere segnalato in etichetta, ma poi in ogni caso l’ultima parola spetta al consumatore che sceglie liberamente cosa sia opportuno per lui comprare o meno.

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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