Seadas e malloreddus: cosa si mangia nel posto più alla moda della Sardegna?

Francesco Garbo  | 25 Ago 2023

Porto Rotondo è un luogo davvero unico, tra mare cristallino e cibo buonissimo tutto da provare, è il posto perfetto per la vostra vacanza. Pensando a questi luoghi ci vengono subito alla mente immagini di yacht lussuosissimi ma la Sardegna non è solo questo. La vera essenza del luogo la possiamo conoscere solo attraverso le escursioni ed esplorando mete poco battute. Porto Rotondo è una tappa obbligatoria. Scopriamola insieme.

1 Tra spiagge e piazzette uniche

Due le piazze principali, Piazzetta San Marco dominata dalla chiesa di San Lorenzo e Piazzetta della Darsena. Noleggiando una macchina ci si può spostare e visitare le antiche testimonianze di civiltà nuragica con il Nuraghe La Prisgiona e le Tombe dei Giganti Coddu Vecchju. Esperienza veramente unica capace di coinvolgere anche chi è meno amante del mare e vuole fare esperienze diverse. Molti i percorsi dedicati al trekking e alle biciclette con la promozione di un turismo lento che passo dopo passo scopre il territorio. Percorsi ben segnalati e attrezzati, tra i migliori da percorrere i sentieri dell’Oasi naturalistica di Monti Zoppu, una volta arrivati in cima il paesaggio vi ripagherà dello sforzo.

Per gli amanti del mare invece ci sono davvero tantissime attrazioni tra le quali scegliere come ad esempio lo snorkeling anche per i principianti e per chi non è attrezzato. Se parliamo invece di spiagge ce ne sono 4 assolutamente da non perdere: Cala Granau, probabilmente la più riparata dal vento, la Celvia, Romazzino, che deve il suo nome al rosmarino che ricopre le rocce e che diffonde il suo gradevole profumo in tutta la cala, Spiaggia del Principe e Spiaggia di Petra Rujia.

Una volta che ci siamo rilassati dopo un lungo bagno è arrivato però il momento di mangiare ecco dunque i piatti tipici da assaggiare qui. Iniziamo con la zuppa gallurese, un piatto molto saporito e ricco che nasce dalla cucina contadina, viene anche chiama suppa cuata ovvero zuppa nascosta ad indicare i vari strati di cui questa zuppa si compone. Pane, formaggio e brodo sono questi gli ingredienti che sono alla base di questa ricetta che con la sua crosticina croccante e il ripieno filante vi conquisterà al primo boccone. Poi ci sono i ravioli galluresi o ravioli dolci, tipici del Nord della Sardegna, sono una pasta fresca lavorata a mano ripiena di ricotta e scorza di limone.

I chiusoni alla gallurese sono una specie di gnocchi di forma lunga e irregolare, passati sopra una grattugia per renderli più porosi e in grado di raccogliere meglio il suo che per tradizione è preparato con salsiccia, pomodoro e una generosa spolverizzata di pecorino sardo. Come non nominare poi il celebre maialetto allo spiedo, un vero e proprio simbolo dell’isola. Una cottura molto lenta che rende la carne tenerissima. Si parte dalla scelta della giusta carne poi si passa al legno e alla sua disposizione fino al maialino pronto e tagliato per essere servito. Più che una tecnica di cottura questa è un’antica arte che viene condivisa da anni, la cottura si svolge all’aperto e dura ore. In passato le ore di cottura era accompagnate da chiacchiere e vino rosso, tutti raccolti intorno al fuoco.

Per chiudere con il dolce le Seada o seda, dal sardo su sei ovvero grasso, cioè lo strutto che si utilizza come ingrediente della pasta, note anche come sebad,a sono un dolce irresisitibile preparato con semola e farcito con pecorino e miele di corbezzolo.

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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